Joshua Priore, Founder di Worldz nel Ranking 30Under30 di Forbes Italia
Animo solare, spirito combattivo, sguardo buono. Joshua ha preso il meglio dalla sua esperienza in Aeronautica e ha scelto di volare alto nel mondo delle startup.
Ho conosciuto personalmente Joshua durante la mia esperienza di lavoro al Talent Garden di Calabiana, a Milano. Il suo nome mi era stato suggerito da Matteo Winkler, amico comune e intelligenza fine, il quale non mi avrebbe mai passato un contatto su Milano senza avere certezza del suo valore.
Joshua ti stupisce positivamente per tanti motivi. Il primo è che combina in modo eccezionale lo stacanovismo dei nordici e la genuinità dei meridionali. Il secondo è che quando parla del suo lavoro, e in particolare della sua startup, Worldz, ti trascina nel suo mondo di entusiasmo come se ogni piccolo dettaglio fosse la notizia della storia. Il terzo, che lo rende perfetto per un’intervista su questo sito, è che di problemi ne ha affrontati mille, ma alla fine ha sempre trovato altrettante soluzioni.
Dal primo momento in cui ho avuto la possibilità di conoscerlo in modo approfondito ho smesso di interessarmi della sua startup, paradossalmente, per focalizzarmi in toto su di lui. Perché Joshua è uno di quelli che ce la farà nella vita, a prescindere da tutto, e fare business con lui, sulla sua stessa barca, significa solo due cose. Vincere subito o imparare quella lezione che ti farà vincere al round successivo, come nel migliore degli incontri.
Ha fondato una startup dal nulla, mettendo su il team un gradino alla volta, e proprio di recente ha ricevuto il riconoscimento da Forbes Italia come talento under 30 da tenere sott’occhio. Onorato di averlo come partner, ma soprattutto come amico, lascio a lui la parola e a voi il giudizio.
1) Dare un valore economico alle nostre condivisioni sui social network sembra un obiettivo tanto ambizioso quanto articolato. Eppure Worldz è riuscita a capitalizzare con un algoritmo questo assunto, rendendolo l’asset portante di un intero progetto che prosegue con successo da anni. Come hai avuto l’intuizione di dare una veste imprenditoriale a questo concetto?
“È stato un lungo processo. Worldz nasce come App per cellulari che aveva diverse funzioni il cui meccanismo di base era attribuire un prezzo diverso agli acquisti degli utenti a seconda della popolarità che avevano sull’app. Poi ci siamo resi conto che non ce l’avremmo fatta con il budget e con le tempistiche e abbiamo pivotato. L’intuizione del software per e-commerce è venuta alla mia compagna Barbara durante un pranzo. Da lì si è aperto un modo di miglioramenti, difficoltà e funzionalità”.
Nei tuoi post personali compaiono spesso riferimenti entusiasti all’importanza delle relazioni, del team, del gioco di squadra. Quanto è stato importante avere le giuste persone intorno a te tanto nei momenti degli alti quanto in quelli dei bassi?
“Il team è importantissimo. Quando sono partito con l’idea di Worldz non sapevo nulla del mondo delle startup. Mi sono documentato su internet e tra mille difficoltà ho trovato i fondi per lo sviluppo dell’app. A poco a poco sono riuscito a circondarmi delle giuste persone, che hanno creduto in me e poi nel progetto e che hanno reso Worldz quello che è oggi. Io non so sviluppare, non sapevo granché di Marketing così come non potevo saper come guidare un’azienda. Il contributo di ognuna delle persone che sono riuscito a convincere ha fatto tutto questo, rendendo anche me una persona migliore”.
Una volta paragonasti l’attività di un imprenditore a quella di uno scarafaggio. Metafora ardita, come d’altronde ardita è la vita da startupper. Cosa ti ha portato ad abbracciare l’associazione tra queste due figure?
“Si dice che se ci fosse un disastro nucleare, gli unici essere viventi che avrebbero più facilità nel sopravvivere sarebbero gli scarafaggi, si sa. Ecco, gli startupper, digitali soprattutto, lavorano nel settore probabilmente più dinamico e sfidante possibile, dove da un momento all’altro arriva la Google di turno e lancia un nuovo prodotto, spazzando via anni di tuo sviluppo IT. Quando ne sei consapevole davvero devi scegliere tra due alternative: correre il rischio, sapendo che il giorno dopo potresti dover avere la forza di cambiare tutto e ricominciare da capo, come farebbe uno scarafaggio, oppure lasciar perdere. D’altra parte l’evoluzione dimostra che l’essere vivente che sopravvive non è quello più forte, ma quello che si adatta meglio!”.
Concediamoci il lusso di un tuffo nel passato e, a proposito di lanciarsi in aria senza paracadute, tocchiamo per un attimo la tua esperienza come pilota. Come imprenditore, cosa ti sei riportato a casa da quell’esperienza?
“Bella domanda. L’esperienza in Accademia, per quanto breve, è un ricordo vivo e sicuramente porterò con me. Certamente ciò che mi ha insegnato l’Aeronautica è avere disciplina ed organizzazione. Rispetto delle tempistiche e ordine. Se decidi di impegnarti in qualcosa, devi portarla a termine. Forse quest’ultima era già presente in me, ma l’Accademia ha sedimentato in me questa skill”.
Forbes, Forbes e ancora Forbes. In ordine cronologico rappresenta la notizia più rilevante per il pubblico: parliamo della tua apparizione nella celebre rivista sotto la categoria ‘Retail & E-Commerce’. Come sei arrivato ad avere questo riconoscimento e che valore motivazionali gli attribuisci?
“Sono davvero orgoglioso di questa menzione. Essere nel Ranking 30Under30 Italia è qualcosa che non mi aspettavo tant’è che quasi non ci credevo quando mi scrissero. Quello che posso dire è che il team di Forbes Italia ha occhi e orecchie dappertutto perché ci ha trovato in un momento in cui non stavamo ancora facendo tanto rumore ed è molto gentile, disponibile e competente anche in nella nostra materia che non troppo vicina a ciò di cui si occupano quotidianamente. Per me, questa menzione, è un primo importante passo come imprenditore, una grande opportunità ma anche un impegno a non deludere me stesso e chi sta credendo in me”.
Concludiamo con una visione del futuro. Abbiamo visto da dove Worldz arriva, dunque ora analizziamo dove Worldz sta andando. Quali sono i vostri obiettivi di fundraising, oggi, e di business, domani?
“Beh, innanzitutto ci stiamo impegnando a chiudere questa campagna nel migliore dei modi con l’obiettivo di andare in overfunding. Per chiunque che voglia investire e diventare nostro socio, basta andare su Opstart.it. Si parte con un investimento di 250€, per costruire insieme una delle società digital più innovative nel settore. Per domani, beh, Worldz ha la potenzialità per cambiare davvero il futuro, modificando un po’ come viviamo tutti i giorni. È un obiettivo molto ambizioso, ma noi abbiamo le idee chiare e ci crediamo davvero”.