Andrea Testa, a lezione di Search Engine Marketing dal CEO di Blubit

Come spesso accade qui alla Digital Combat Academy ci siamo fatti guidare dall’istinto nella scelta del nostro intervistato. Abbiamo visto un suo video su LinkedIn, e abbiamo apprezzato il fatto che ci fosse evidentemente una precisa strategia dietro la volontà di educare la community sul tema di Google Ads. Abbiamo contattato Andrea Testa e si è dimostrato più che disponibile a lasciare un’intervista.

È stata una piacevole scusa per conoscere un professionista molto particolare, unico nel suo genere. Parliamo infatti una persona che insegna discipline digitali dal 1996, cioè quando la maggior parte dei marketer digitali oggi più conosciuti stava a malapena alle elementari. Oggi Andrea insegna allo IULM, e porta in aula il frutto degli insegnamenti della sua robusta esperienza professionale.

Andrea ha visto evolvere Google – la SEM in generale – anno dopo anno, dunque non solo è abbastanza preparato per offrire oggi ai suoi clienti il migliore dei servizi, ma soprattutto con sé uno storico e un bagaglio culturale che solo l’esperienza sul campo può dare. Felici di essere entrati in contatto con lui grazie a un semplice video su LinkedIn, gli auguriamo l’in bocca al lupo per tutto e condividiamo con voi la sua storia.

Il tuo profilo presenta elementi degni di nota sia riguardo la tua esperienza come Studente che come Docente. Rispetto allo sviluppo della tua carriera, cosa pensi di esserti riportato a casa dalle tue esperienze presso l’International College of Arts and Sciences & l’Accademia Cappello?

“Erano anni diversi rispetto a quelli attuali. C’erano meno agenzie strutturate e giravano budget altissimi, perché ancora si investiva in pubblicità alias comunicazione (e non quasi totalmente in marketing come oggi). Fare ‘pubblicità’ significava uscire dal percorso di studio e sapere che avresti dovuto fare gavetta, quella vera, ma che probabilmente in 8 casi su 10, avresti dovuto metterti in proprio per lavorare poi a livello locale.

Oggi chi esce dall’Università – dove io insegno Search Engine Advertising come sai – parte dal presupposto che troverà lavoro (e questo grazie al cielo è vero) e che accanto al suo nome troverà la qualifica di manager. Tutto fantastico… ma il manager è colui che ‘gestisce’, non colui che prende decisioni. Questa è una cosa che sottolineo sempre. Servirebbe un bel bagno di umiltà in molti ragazzi oggi.

Io ho avuto la fortuna di iniziare in un mondo nel quale un Mac e un PC Windows non si parlavano… e ho quindi provato a buttarmi sui siti web già all’inizio degli anni ’90. Se non avessi avuto questa fortuna, non so cosa oggi sarebbe di me”.

Una bellissima raccomandazione lasciata sul tuo profilo LinkedIn recita: “ho avuto la fortuna di avere Andrea come Docente al Master IULM”. Focalizziamo dunque su questo: la formazione, ma dal punto di vista del Docente. Quando hai capito che ti sarebbe piaciuto insegnare e cosa ti spinge tutt’ora a farlo?

“Una risposta secca qui. Insegnare è comunicare. Scambio di opinioni.
Ogni studente che ho davanti porta comunque la sua esperienza. Io do il mio sapere e lui mi dà il suo. Sulla base di questo, l’insegnamento è la principale forma di aggiornamento a cui si possa ambire”.

Un vero Docente di marketing digitale nella vita di tutti i giorni è un professionista – cioè una persona che lavora, sperimenta, impara e dunque si concede l’onore di condividere in aula il frutto della sua esperienza professionale. Dal primo giorno che hai messo piede in un ufficio ad oggi, come è evoluta la tua carriera e quali competenze core hai sviluppato?

“Eh… mica sempre vero. Ci sono ancora tanti teorici. Spesso mi trovo professionisti davanti che se ne vengono ancora fuori con le 4 ‘P’ del marketing. Come se io oggi andassi a dire in giro che il Sole gira intorno alla Terra. Guarda che non è una cosa tanto per dire.

Considera che oggi per esempio Google ha scoperto (ma pensa…) che la Search si è alzata nel funnel… o che dopo aver detto per un decennio che il marketing digitale era online, siamo passati da web marketing al digital marketing, per tornare al concetto olistico di marketing perché online e offline sono di nuovo mischiati [sinergicamente] insieme.

Anche qui sono stato abbastanza fortunato direi, perché se consideri solo il mio ruolo di Esperto di Prodotto Google (ex Top Contributor), il fatto di poter lavorare ‘insieme’ ai project manager di Google Ads, aiuta me e gli altri Product Expert a vedere le cose in modo un po’ più ‘interiore'”.

Abbiamo parlato del passato, abbiamo fotografato il presente, ora volgiamo lo sguardo al domani. Un imprenditore è una persona che ha una visione e vuole realizzarla, portarla a terra. Se chiedessi cosa vedi per te e Blubit da qui al 2022, tu cosa risponderesti?

“Intanto vorrei finire il plastico del mio trenino… che sta diventando come il galeone di Dylan Dog. E poi leggere almeno un libro ogni 15 giorni. Può sembrare una battuta, ma non lo è… per il semplice fatto che fare questo lavoro vuol dire spesso viverlo 24 ore al giorno e quindi portarselo dietro. Ti entra dentro forse più di altri lavori dove si riesce a staccare la spina. Non si trova magari il tempo per le belle cose, o per quelle che per noi sembrano piccole, ma per gli altri invece sono grandi. Però sappiamo che botte piena e moglie ubriaca non si può. E allora mi godo le soddisfazioni quotidiane e come sempre sposo il ‘non perdo mai, o vinco o imparo’, per limitare gli errori che sempre capitano, aumentando quindi la soddisfazione dei clienti”.