Giulia Merlotti, Studentessa della Digital Combat Academy a Milano
Abbiamo incontrato Giulia Merlotti in una fase particolare della sua vita. Giulia, infatti, proprio a ridosso dell’inizio del nostro Corso a Milano ha cambiato una nuova occupazione, e si è lanciata in una nuova sfida come Communication Specialist presso The Media Lab.
È una notizia positiva per almeno due motivi. Uno perché Giulia si lancia, esce volentieri dalla zona di comfort – e per i pochi ma solidi valori che abbiamo in questa scuola assaporiamo una piacevole vicinanza con lei. Secondo perché in un contesto nuovo Giulia ha tutto da imparare, e noi possiamo fare la nostra parte per velocizzare questo processo.
Come elemento di colore Giulia ha lavorato per l’Associazione Le Donne del Vino. Entrata a far parte di questa realtà grazie a un’amica, Cecilia, e il suo business enogastronomico di famiglia, ha scoperto pregi e virtù di un’industria tutta italiana che potrebbe avere un ruolo centrale nel suo futuro.
Confidenti di aver incontrato la persona giusta al momento giusto, suggeriamo ai suoi futuri colleghi di corso di stringere quanto prima amicizia con lei. Con Giulia ci sarà da divertirsi, dentro e fuori l’aula.
Triennale e Magistrale all’Università degli Studi di Milano-Bicocca, indirizzo economia e marketing. Cinque anni di percorso accademico che molti critici dell’università contemporanea ritengono eccessivamente scollegati al mercato. Dacci una panoramica severa ma giusta del tuo, di percorso. Che giudizio complessivo daresti a entrambe le esperienze?
“Risulterei ipocrita nel dire che l’università italiana ti consente di avere una formazione tale per cui, una volta conclusi gli studi, le tue conoscenze siano complete al punto da poter essere pronto per il mondo del lavoro.
Il mio percorso universitario, durato 5 anni mi è servito a capire come organizzare lo studio (che ho poi traslato sul lavoro) e come sapermi relazionare con personalità diverse, dal compagno al professore.
La triennale è stata sicuramente una palestra per dimostrare a me stessa e a chi ha sempre creduto poco in me, che potevo portare a termine un percorso. Le materie erano interessanti e da li a pochi anni ho capito che il mondo del marketing è proprio quello più affine alla mia personalità.
Gli anni della magistrale invece, sono stati solamente un percorso ‘obbligato’ da quello che è il panorama dell’Italia oggi. Volevo non essere semplicemente un numero con una laurea triennale al pari di molti altri.
Volevo dimostrare che altri due anni avrebbero fatto la differenza anche grazie ad elaborato finale che mi ha permesso di entrare a contatto con professionisti e docenti che ancora oggi fanno parte del mio percorso di crescita lavorativo e formativo.
Tirando le somme, gli anni dell’università sono serviti più a livello personale e di consapevolezza delle mi capacità che alla formazione per il mondo del lavoro. Ma se sono così oggi, lo devo anche alle fatiche superate nel preparare esami anche noiosi, che mi hanno fatto capire che, se vuoi arrivare a raggiungere un obiettivo, lungo il percorso non dovrai affrontare solo cose piacevoli, ma speso dovrai ingoiare amaro e sputare dolce”.
Vino, vino e ancora vino. Ebbene no, non è un omaggio all’alcolismo. Si tratta di un semplice riferimento ad una tua grande passione, l’enologia, che ti ha reso protagonista di uno stage formativo extra curriculare presso l’Associazione Nazionale Le Donne del Vino. Come sei entrata in contatto con questa realtà, di cosa ti sei occupata nel dettaglio e che progetti hai in futuro con questa associazione?
“In effetti detta così poteri risultare davvero un alcolista anonima ma magari i miei compagni di corso potrebbero apprezzare la mia passione e accompagnarmi a fare aperitivo dopo le lezioni!
A parte gli scherzi, la mia passione è data dall’amicizia e dalla stima che nutro nei confronti di un’amica che lavora nella sua azienda familiare nel mio paese.
Cecilia, insieme alla sua famiglia Longo, possiede un’azienda che si occupa di regalistica aziendale enogastronomica, un’azienda che si occupa di export di vino italiano di alta qualità nel mondo e un’enoteca dove si possono acquistare ottimi vini, liquori e prelibatezze da tutta Italia.
Parlando con Cecilia, è venuto fuori che l’Associazione Le Donne del Vino, stava cercando una ragazza in stage per gestire il lavoro di segreteria e di eventi legati all’associazione. Sono stati mesi intensi, lavoravo, studiavo e nella mia testa iniziava a prendere forma l’elaborato finale del mio percorso di studi, ma ti assicuro che il mondo del vino è assolutamente pazzesco.
Ho aiutato le associate ad organizzare eventi importanti al livello di Vinitaly a Verona, ho conosciuto le produttrici di tutta Italia e ho capito che in Italia, il vino è un prodotto che va assolutamente messo in luce ed è motivo di orgoglio per il nostro paese.
Con l’Associazione ora non ho più contatti, ma nel mio futuro vedo un percorso che lega il mio lavoro a questo settore, e spero proprio per l’Azienda di Cecilia”.
L’anno scorso è stato un anno intenso, sia dal punto di vista professionale che formativo. Da un lato infatti è partita l’avventura presso l’agenzia Initiative, dall’altro hai potuto approfondire le tematiche del marketing digitale con un master. Tra ufficio e aula, cosa pensi di esserti riportata a casa da questi due percorsi?
“Come puoi aver capito, non mi piace stare con le mani in mano. Quando capisco che mi sto ‘adagiando’ in una certa situazione, sento la necessità di dare una scossa alla mia vita.
Ho iniziato in agenzia media a gennaio del 2018 come media planner orientata ai canali offline (TV, radio, stampa, affissione); sono stati 6 mesi di stage pazzeschi dove sono entrata a contatto con un mondo a me sconosciuto, la pubblicità.
Ho capito sin da subito che sarebbe stata la strada giusta da perseguire per me, ma il mio essere affamata di sapere, mi ha fatto capire che i media e i canali erano e stanno evolvendo verso il digitale, così, mi sono rimboccata le maniche e durante tutti i sabati e le domeniche di ottobre e Novembre ho seguito un master in digital marketing che mi ha permesso di avere un’evoluzione in agenzia.
Ho avuto la possibilità di poter gestire le campagne pubblicitarie per il cliente che seguivo, sia dal punto di vista dei canali offline che online. Un cambiamento faticoso che mi ha fatto pensare di lasciare più volte, ma ora, grazie a questo percorso, ho ricevuto un’offerta lavorativa che non potevi proprio rifiutare. Ringrazio ogni giorno di essere stata così testarda da portare a termine la mia decisione.
Sono maturata tanto da ottobre. Ho perso anche tanto altro, ma adesso, se mi guardo indietro sono consapevole che sono sulla strada giusta. Consiglio veramente a tutti di non smettere di essere cuoriosi e affamati di conoscere e aggiornarsi. Rimane l’unico modo per non cadere nella monotonia. Come dice la celebre frase di Confucio? ‘Scegli il lavoro che ami e non lavorerai mai, neanche per un giorno in tutta la tua vita’”.
Abbiamo toccato temi legati al passato e al presente, ora volgiamo lo sguardo al futuro, alla Digital Combat Academy e non solo. Chi nutre grandi ambizioni come te solitamente ha una visione limpida dei macro obiettivi che vuole raggiungere. Magari non in quale Paese finirà, o per quale azienda lavorerà, ma sente dentro di sé dove vuole arrivare. Concludiamo allora parlando del 2022: cosa deve assolutamente accadere nel futuro di Giulia Merlotti da qui ai prossimi 3 anni?
“Ho sempre avuto paura della parola ‘futuro’; per chi come me ha sempre bisogno di stimoli costanti, il mantra è ‘e dopo cosa faccio?’, ‘dopo cosa succede?’.
Sono una ragazza determinata quando credo veramente in quello che sto facendo. So che il lavoro che sto facendo mi piace, so che mi piace stare in mezzo alla gente, parlare e intrattenere relazioni e so che mi piace il settore del food and beverage.
Sicuramente con il nuovo anno mi avvicinerò al mondo del vino in modo più strutturato. Se c’è una cosa che ho imparato in questi anni è quella di poter parlare di qualcosa solo nel momento in cui si sa il 110% dell’oggetto del discorso. Fare gli splendidi con metà delle conoscenze non ha mai portato nessuno a raggiungere degli obiettivi concreti
Il mio obiettivo, quindi, è quello di imparare e assorbire quante più nozioni possibili in questi ambiti per poi unirli per poter riuscire a svolgere un lavoro che sappia coniugare la mia passione, la mia curiosità e che possa essere di aiuto ad altri.
Quindi la risposta a questa domanda è ancora confusa nella mia testa, ma sicuramente non voglio smettere di credere in quello che sto facendo e continuare a testa alta lungo il percorso che sto seguendo”.