Edoardo Martinenghi, Studente della Digital Combat Academy a Milano
Edoardo Martinenghi è tra i primissimi Studenti iscritti al nostro nuovo Corso a Milano di marketing digitale in partenza per ottobre 2022. Sotto la sua intervista.
Nella tua presentazione introduttiva hai menzionato Rick DuFer come filosofo cui ti sei ispirato per iniziare a esplorare la via della conoscenza. Ci racconti nel dettaglio chi è, di cosa si occupa e cosa ti ha colpito di lui?
“Rick Dufer è uno dei pionieri della divulgazione filosofica in Italia, ha iniziato principalmente pubblicando video e facendo live monografiche su YouTube, per poi, in un secondo momento, spostarsi anche su Twitch. Nella panoramica della sua carriera divulgativa, ha pubblicato anche alcuni libri, cercando di far appassionare, donando sempre uno spirito critico, sempre più persone all’affascinante mondo della filosofia.
Ho avuto la fortuna di inciampare in un suo video in un periodo abbastanza complicato della mia vita, in cui facevo fatica a trovare qualcosa che davvero mi facesse star bene ed alimentasse il costante desiderio di conoscere che avevo, ma che ancora non sapevo come colmare. Da quel momento, nel lontano 2014, per gran parte della mia adolescenza, ho cercato di sfruttare al massimo ogni sua riflessione, pensiero e considerazione, al fine di comprendere meglio chi ero e cosa sarei voluto diventare.
Di lui mi ha sicuramente colpito la genuinità con cui cerca di trasmettere alla propria community, in maniera il più intellettualmente onesta possibile, la propria passione. Questo aspetto è stato fondamentale nel dare grande ascolto a ciò che diceva: se una persona è così appassionata di quello che comunica, e ha fatto della filosofia (in questo caso) la vocazione della sua vita, allora vale sicuramente la pena di cercare e scoprire i motivi che rendono tale passione così tanto rilevante nel percorso di un individuo”.
Le arti marziali miste sono lo sport più in voga ad oggi nel settore degli sport da combattimento. La UFC è considerata ad esempio la terra promessa per tutti i fighter che vogliono davvero fare carriera. Tu quando hai approcciato le MMA e cosa ti stai riportando a casa dall’esperienza?
“Ho approcciato alle MMA da relativamente poco, per essere precisi a giugno 2021, dopo aver frequentato una prima lezione nella palestra in cui andavo abitualmente. Quello con le MMA non è stato il primo approccio alle arti marziali, per parecchi anni, all’incirca dai 7 ai 12 anni, ho fatto karate.
La differenza delle due esperienze è stata la consapevolezza e la testa con cui le ho vissute: ad oggi sono sicuramente più maturo e posso apprendere di più su tutti i livelli, da quello della disciplina, del rispetto, a quello dell’importanza della costanza nell’ottenere risultati.
Partirei proprio da queste tre parole: disciplina, rispetto e costanza. Con le MMA sono diventate quasi un’ossessione (in positivo ovviamente). Ho imparato che per essere seri in ciò che si fa bisogna essere pazienti e concentrati il più possibile, affinché si riescano a massimizzare i propri sforzi in termini di apprendimento, per l’appunto, essere disciplinati.
Quando ci si allena in uno sport da combattimento non si è mai soli, bisogna infatti creare una sinergia con i propri compagni di allenamento. Qui entra in gioco il rispetto. Le MMA mi hanno insegnato che rispetto significa cercare di capire, oltre al proprio limite, anche il livello del nostro compagno. L’allenamento è ottimizzato, quando io e l’altro ci rispettiamo, ovvero capiamo a vicenda il nostro livello, e cerchiamo di aiutarci affinché io posso imparare da te, e tu puoi imparare da me.
L’ultima parola può essere definita come l’ago della bilancia tra la disciplina e il rispetto. Senza essere costanti non riuscirò ad ottenere risultati che siano migliorabili con il tempo, aldilà dei problemi che una persona può avere, dovrò sempre cercare di allenarmi e farlo sempre con una mentalità volta al raggiungimento dei propri obiettivi: senza costanza non si va molto lontano”.
In un mondo in cui tanti pretendono le cose, pochi combattono davvero per ottenerle. Tu ci hai colpito anche e soprattutto per il livello di maturità con cui hai presentato il tuo percorso di lavoro, improntato all’indipendenza a tutti i costi. Quando hai sviluppato questa sensibilità e come l’hai portata avanti nel tempo?
“Il percorso per cercare di essere il più indipendente possibile è iniziato all’incirca verso i 14 anni. Quest’esigenza presuppongo sia nata indicativamente in prima superiore. Non ho avuto professori che mi abbiano agevolato nell’amare le proprie materie, e la diretta conseguenza è stata che ero poco invogliato nello studiare qualcosa che non sentivo mio.
Non potendo sfuggire alle verifiche e alle interrogazioni, avevo iniziato a prepararmi tramite altre strade: letture di libri, video su YouTube, ricerche su internet ecc. In questo modo riuscivo ad andare avanti nel percorso scolastico, scegliendo come e con chi apprendere concetti e nozioni. Ovviamente non si è da subito indipendenti, come ho specificato all’inizio è un percorso in cui è fondamentale l’attitudine col la quale si affrontano determinate situazioni.
Ciò che davvero amo nel cercare l’indipendenza è la diretta assunzione di responsabilità: ciò che faccio deriva da una mia scelta, e quindi il risultato di essa dipende in gran parte da me. Sento di star costruendo la mia vita”.
Siamo al primo ottobre del 2022: parte ufficialmente il Corso a Milano con te protagonista in aula. Cosa ti aspetti dal primo giorno di scuola?
“Sicuramente sarò super emozionato. A parte questo mi aspetto di essere in una classe molto partecipativa e aperta alla cooperazione, che si integri al massimo con lo spirito e la professionalità dei docenti”.