Dimissioni dal Lavoro: Guida Completa su Come e Quando Licenziarsi

– Dalla rubrica di Federica Cortesi, “The Buzz” –

In questo ultimo anno sempre più abbiamo sentito parlare di dimissioni. Nello specifico, del fenomeno noto con il nome di “Great resignation” o, letteralmente, le grandi dimissioni. Tema portante del caso, l’importante quantità di persone che hanno deciso di lasciare il proprio posto di lavoro.

I motivi? Sono molteplici. Dall’insoddisfazione del tenore di vita, ai valori, al worklifebalance fino al benessere psicofisico.

Ammetto di non aver mai compreso, se non attraverso parole altrui, l’impatto del fenomeno finché non ne sono rimasta coinvolta in prima persona.

Sono passata dalla negazione nel non voler riconoscere che forse era arrivato il tempo di dire ciao; alla rabbia perché impotente e frustrata nel non poter più far nulla, come se ogni sforzo fosse ormai vano; al patteggiamento nell’illusione di poter trovare un accordo vantaggioso tra le parti; alla rassegnazione nel subire quel particolare momento, fino alla sua accettazione.

Condivido con voi le righe che seguono, in apertura della lettera con cui ho salutato alcune delle persone più importanti del mio percorso professionale certa che più di qualcuno possa riconoscervisi.

“Ciao a tutti,

anche per me è arrivato quel momento che forse non mi sarei mai aspettata di scrivere qui; la mail dei saluti.

Quella strappalacrime, piena di commozione che si tende a scrivere alla fine di un percorso. Per dirvi ciao, ringraziare e dirvi un sacco di cose carine”.

Come sono arrivata a scrivere la lettera dei saluti? O meglio, come si arriva al punto al punto di dover abbandonare la nave anche quando ne siamo emotivamente legati?

Cambiare strada non è mai una scelta semplice; dietro la decisione si celano ansie, paure, dubbi ma anche visioni, prospettive e obiettivi. Per aiutarti a fare chiarezza e rendere questo salto un po’ meno traumatico, ho analizzato il passaggio in profondità fino alla presa di coscienza di come questa consapevolezza si compone di più passi; i miei per l’esattezza sono stati cinque.

Esplorando le Cause: Elementi alla Base delle Decisioni di Dimissioni

Un po’ come nelle migliori storie raccontante nei film, la rottura tra le parti non è mai un elemento repentino, bensì frutto di più elementi.

Tra questi, l’incapacità di sentirsi parte di un organismo più grande. Complice la routine, ormai statiche, dinamiche insopportabili e/o meccanismi poco snelli, diventiamo protagonisti del disimpegno valoriale.

Ci sentiamo lontani dall’azienda, dalle sue logiche e si insinua in noi l’impressione che qualcosa stia svanendo. Un campanello d’allarme da non sottovalutare perché, se il commitment è direttamente proporzionale all’ engagement, questo altri non è che un primo passo verso la discesa.

Motivazione e determinazione sono infatti componenti fondamentali e vale la pena continuare solo se soddisfatti del proprio impegno e dei risultati colti.

Equilibrio e Sopravvivenza: Gestire lo Stress nell’Ambiente Lavorativo

È normale che durante il proprio percorso lavorativo si passi per momenti più frenetici ed altri più statici; più scarichi e/o ricchi di attività. Tuttavia, quando il tempo è tiranno e l’affanno lavorativo diventano non più l’eccezione ma la regola, tenere le fila è veramente difficile, se non addirittura dannoso.

Intrappolato in queste condizioni, anche il collaboratore più ligio e dedito al sacrificio si sentirà sopraffatto e frustrato, perdendo ogni stimolo tanto da piantare in asso l’azienda senza troppi ripensamenti.

Un lavoro così come descritto, difficilmente ti permetterà di mantenere un equilibrio mentale e fisico e molto più facilmente invece, sarà causa di maggiore stress, mancanza di concentrazione sino alla diminuzione della produttività stessa.

Crescita e Cambiamento: L’Importanza di Nuove Sfide Professionali

All’interno di un contesto lavorativo ove gli stimoli ormai sono assenti (ma qui, bisognerebbe prima capire se siamo effettivamente assenti o se non siano più soddisfacenti e perché) è normale pensare di cambiare. Questo perché la ripetizione da sola non porta alcun tipo di evoluzione e di conseguenza, crescita. Parafrasando le parole di Thomas Jefferson “Se vuoi qualcosa che non hai mai avuto, devi essere pronto a fare qualcosa che non hai mai fatto”. Rimanendo dove si è, fermi, non si arriva ad alcun arricchimento professionale e personale; la mancanza di crescita che ne consegue di fatto, porterà ad uno stato di frustrazione tale da non sentirsi valorizzati, situazione che andrà inevitabilmente a riflettersi sul mancato avanzamento di carriera. impossibilità che nel tempo troverà la sua via di uscita nella ricerca di un’altra gratificazione, al di fuori del proprio ambiente.

Costruire Relazioni di Successo: Il Ruolo Cruciale della Fiducia

Cosa suggella profondamente un accordo tra le parti se non quell’elemento cardine, presupposto di ogni legame, la fiducia?

Patrick Lencioni descrive la fiducia come la base portante per lo sviluppo delle relazioni in azienda e con l’azienda; tanto che quanto i membri di un gruppo si fidano l’uno dell’altro tanto è più facile confrontarsi, imparare e “alzare la mano”, chiedere aiuto, senza paura di sentirsi giudicati.

Tuttavia, se viene a mancare la fiducia reciproca, nessuno gioverà della relazione, anzi, si crolla insieme; è il valore fondante affinché si costruisca il successo reciproco.

A quel punto, in assenza di soluzioni o in presenza di risultati poco soddisfacenti, è giusto lasciare andare.

Valore e Compensazione: L’Influenza dell’Aspetto Economico nelle Dimissioni

Seppur argomento tra i più spinosi e “volgari” a detta di alcuni, uno dei motivi che in assoluto sono in grado di portare un lavoratore all’abbandono del proprio posto di lavoro è la retribuzione economica.

Coloro che scelgono di andarsene dall’attuale azienda per ragioni di stampo economico è perché non percepiscono una giusta corrispondenza tra quello che danno e quello che ricevono; in pratica, la retribuzione è percepita inadatta rispetto all’effettiva prestazione lavorativa.

Non solo, nonostante l’impiego in orario straordinario, le aspettative retribuite non vengono raggiunte.

È altrettanto vero che, in presenza di altri fattori quali stima, fiducia e motivazione, una minor retribuzione sia necessariamente motivo di insoddisfazione. Tuttavia, in mancanza degli elementi sostanziali e più “romantici”, l’elemento economico fa la differenza.

Qualunque sia la tua situazione, ascolta, valuta, chiedi consiglio se serve, ma ricorda che la prima persona che devi rendere felice, sei tu.

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