Alessandro Di Federico, Founder e CTO di 21Alarm Sulla Via del Marketing Digitale
Insieme a Matilde Atorino, Alessio Corvina e Gianluca Saccente, anche Alessandro è a capo di una propria startup.
Qui alla Digital Combat Academy dopotutto ci sono diversi tipi di Studenti. Ci sono gli studenti universitari delusi dall’accademia tradizionale e in cerca di competenze realmente spendibili sul mercato del lavoro. Ci sono poi i giovani professionisti che lavorano in agenzia ma hanno bisogno di accelerare altrove il loro percorso formativo. Ci sono infine freelance e startupper, come Alessandro, alla caccia di competenze trasversali per gestire la propria attività a 360 gradi.
Alessandro ha una formazione in ingegneria informatica, della quale non parla in modo entusiasta, e un’ambizione nel mondo tech, verso il quale nutre profonda passione. Rientra dunque in un segmento di professionisti che non solo vogliono espandere il proprio set di competenze ma devono farlo per motivi imprenditoriali.
Tutti noi Docenti resteremo a disposizione di Alessandro sempre, sia in Aula che fuori, sia durante il Corso che subito dopo, perché apprezziamo chi decide di uscire dalla propria zona di comfort, sfidandosi verso un percorso imprenditoriale.
Il tuo profilo LinkedIn parla chiaro. Hai l’obiettivo di diventare ingegnere, e questo percorso passa anche e soprattutto per l’Università di Ingegneria Informatica. Che giudizio complessivo senti di voler dare alla tua esperienza presso la Sapienza di Roma?
“Caotica, troppi studenti, si faceva a gara a chi arrivata prima per avere le prime file altrimenti, cosa pennarelli sempre scarichi, già dalla quarta non si vedeva più niente di quello che scrivevano i prof. Un ambiente in cui per andare avanti non si dovevano capire gli argomenti, ma si dovevano imparare a memoria. A fine lezione poi rinunciavo da subito a fare domande al Prof, che veniva letteralmente sommerso dagli altri studenti. Forse mi aspetto troppo, ma nel complesso il mio giudizio non è affatto positivo”.
Quella del programmatore è un’intelligenza particolare, analitica e lineare. Cosa ti affascina di questa professione e come ci sei entrato in contatto la prima volta?
“Fin da piccolo sono sempre stato appassionato di questo mondo, ma è nel periodo liceale che finalmente riesco a toccarlo con mano. Merito anche dei Prof magnifici riesco a sviluppare in modo particolare la capacità di associare a problemi una soluzione informatica. La passione cresce, cosi tanto che ho dedicato, da quel giorno fin oggi, tutto il tempo possibile per imparare linguaggi e soluzioni che più mi appagavano, seguendo semplici guide o piccoli corsi. Avere il potere di creare qualunque cosa in un modo digitale come il nostro è quello che più mi affascina”.
Il tuo desiderio di aiutare le persone a sentirsi più sicure si è consolidato nella migliore delle direzioni. Nell’aprile del 2017 hai infatti iniziato un percorso come Co-Founder e CTO di 21Alarm, giovane realtà capitolina. Cosa ci vuoi raccontare di questo progetto imprenditoriale?
“21Alarm, giovane Start-Up , vede come prima step la realizzazione di FeelCover. FeelCover, è un innovativa custodia Tech per Macbook, che oltre a proteggerlo da urti riuscirà a prevenire anche i furti. All’interno della cover è infatti contenuta la nostra tecnologia che insieme all’app per SmartPhone o SmartWatch riuscirà a capire la distanza fra te e il computer. Se dovesse essere più di 2 metri, la cover diventa sensibile al tocco, e appena qualche mal intenzionato afferrerà il tuo MacBook per rubarlo, la cover emetterà un fortissimo allarme sonoro, scatenando un effetto sociale, oltre che ricevere la notificare di furto sul proprio cellulare, riuscendo poi a localizzarlo (grazie al GPS integrato nella cover) per diverse settimane”.
Rispetto al nostro Corso in Aula esistono sicuramente materie che già conosci, da approfondire, e altre che non conosci, da scoprire. Nel tuo ideale piano di battaglia, quali sono le materie del Marketing Digitale che stuzzicano maggiormente la tua curiosità formativa?
“Ciò che voglio sicuramente imparare riguarda il come comunicare di questo prodotto alla gente, come capire se l’esigenza è davvero richiesta, come realizzare al meglio una campagna social e eventuale landing page efficace con una call to action, raccogliere dati e informazioni degli utenti target individuati. Superata questa fase mi sarebbe davvero utile capire come fare delle previsioni da qui a 6 mesi o a 3 anni, oltre che avere un’idea effettiva dei costi di produzione”.