Christian Kobril, Sviluppatore Full Stack di MiMoto aka mago del codice
Ebbene sì, avete letto bene: mago del codice. Qui alla Digital Combat Academy solitamente lanciamo le interviste con titolo descrittivi, altre volte ci lasciamo andare all’iperbole. Perché alcune persone meritano un tono di voce particolarmente celebrativo, e Christian Kobril è tra questi.
Christian è un mago del codice per almeno quattro motivi. Primo perché ha cominciato a sviluppare le sue competenze informatiche a 12 anni. Secondo perché ha iniziato a lavorare prima di iscriversi all’università. Terzo perché al lavoro è riuscito subito a maturare uno sviluppo di carriera. Quarto perché all’interno di start2impact il suo genio professionale lo ha fatto subito spiccare tra i più, portandolo ad essere uno degli ambassador principali della community.
Lo abbiamo conosciuto di persona, e abbiamo avuto semplicemente conferma di questo talento. Sin da giovanissimo Christian ha avuto una marcia in più rispetto ai coetanei. Ora, quello stesso ragazzino talentuoso è diventato un adulto, e la voglia di conquistare il mondo si è solo fatta più concreta.
Ci aspettiamo grandi cose da lui, e questo lo sa. Grazie dunque a Gherardo e Virginia per aver creato una splendida fucina di talenti da cui è emerso a testa alta il buon Christian Kobril, cui lasciamo la parola per l’intervista.
L’università vive tempi difficili. Viene spesso accusata di non essere al passo coi tempi, o comunque di non rappresentare più la palestra intellettuale di cui i giovani hanno bisogno per capire la complessità del mondo. Tu, dopo un percorso impeccabile al liceo, hai deciso di prenderti uno stop formativo e ti sei imbarcato nel mondo del lavoro anziché iscriverti all’università. Quanto è stato difficile per te prendere questa decisione, e che piani formativi hai per il futuro?
“Penso sia giunto il momento di sfatare alcuni miti che inevitabilmente girano attorno al mondo universitario.
La laurea non è la soluzione definitiva per trovare il lavoro dei nostri sogni: girovagare anni per i corridori universitari, cercando disperatamente di passare esami per facoltà che non vi rappresentano, semplicemente perché vi è sempre stato insegnato che senza laurea non si va da nessuna parte, non vi sarà mai utile sul lungo termine.
Se davvero fosse così, per quale motivo esistono persone laureate con 110 e lode che si lamentano del proprio lavoro e non sono soddisfatte delle scelte fatte?
Il massimo dei voti non vi servirà a nulla, questo perché le persone non sono esami o numeri.
L’università, secondo me, andrebbe vissuta come un’occasione per ampliare il proprio network e conoscere persone interessanti, legare e relazionarsi collegando tanti puntini diversi tra loro.
Ed è proprio questo ragionamento che mi ha portato a scegliere di mettermi in gioco, facendo il lavoro che amo, guidato dalla mia passione, senza ascoltare ciò che tutti continuano a proporci.
Il piano è semplice: acquisire più competenze ed esperienze possibili nel mondo del lavoro, per poi, a settembre, tuffarmi nell’università, parallelamente al lavoro, continuando entrambi i percorsi ma con la consapevolezza di star sfruttando a pieno il mio tempo e le mie capacità.
Bisogna puntare agli obiettivi, non ai numeri”.
Per una persona veloce e sveglia come te il tempo assume tutta un’altra sostanza. Ci sono persone infatti che in 9 mesi ripetono sempre le stesse azioni, e il tempo passa lento, e poi ci sei tu, che in soli 9 mesi all’interno di MiMoto vivi addirittura un avanzamento di carriera. Di cosa si occupa questa startup e come è evoluto il tuo percorso al suo interno?
“MiMoto è una startup operativa nel mondo della smart mobility, al momento attiva su Milano e Torino, la quale mette a disposizione diverse centinaia di scooter elettrici in sharing.
Il mio lavoro, come sviluppatore, è quello di implementare nella realtà le idee del business, creando un qualcosa che le persone possano toccare, utilizzare e che possa davvero avere un impatto sulla loro quotidianità.
Sono entrato nel team MiMoto ad ottobre 2018, poco dopo il compimento dei miei 19 anni, all’alba di un grande progetto della durata di 7 mesi, il quale ho realizzato insieme alla mia squadra e che ora viene utilizzato da decine di migliaia di persone.
Se sono riuscito a farmi valere all’interno di MiMoto e ad avanzare la mia carriera, ottenendo l’assunzione, è perché vivo le mie giornate e il mio tempo, seguendo una logica basata sulla prioritizzazione.
Non scelgo di voler fare tutto e subito, piuttosto decido quali sono le mie priorità, suddivido il mio lavoro e poi agisco.
Per 9 mesi ho fatto avanti e indietro tra Novara e Milano per andare a lavoro, riuscendo comunque a ritagliarmi tutto il tempo libero che volevo, per dedicarmi alle mie passioni ed accelerare le competenze utili al mio lavoro.
Sono passato da essere il nuovo arrivato, a ritrovarmi uno dei responsabili della nuova piattaforma, a conoscerne ogni singola riga di codice, e a dedicarmi ad argomenti innovativi e utilizzando le ultime tecnologie, tutto insieme alla mia squadra, a cui devo molto.
Non c’è più grande soddisfazione di realizzare qualcosa che possa cambiare in meglio la vita di altre persone, e sapere che, quel qualcosa, funziona anche grazie al tuo lavoro”.
Il nostro punto di contatto è stato Start2Impact, fucina di giovani talenti italiani che ha saputo creare la connessione tra te e la stessa MiMoto. Al di là dell’opportunità lavorativa, portaci nel vivo della tua esperienza con Start2Impact. Come hai conosciuto questa realtà e che valore aggiunto ha rappresentato per te?
“Il mio percorso su start2impact inizia a febbraio del 2018, poco dopo aver realizzato che avevo a disposizione solo pochi mesi per emergere e farmi notare nel mondo lavorativo.
Iniziai a seguire i loro corsi online, parallelamente alla scuola e ai miei personali studi di programmazione, scoprendo un mondo che prima di allora non mi sarei mai nemmeno immaginato.
Ai tempi la piattaforma era ancora giovane, con pochi contenuti ma con tanta, tanta qualità e passione nei video realizzati da Gherardo e Virginia.
Nel giro di qualche mese ho terminato tutti i corsi da loro proposti, sono entrato nel gruppo Facebook e ho iniziato a partecipare in modo attivo nella community, conoscendo persone e avendo la possibilità di fare un colloquio con il mio attuale datore di lavoro.
Start2impact non mi ha dato competenze di programmazione, in quanto allora i corsi non sullo sviluppo web ancora non esistevano ma mi ha dato qualcosa di molto più prezioso.
Per prima cosa, mi ha fornito la possibilità di conoscere persone fantastiche, tra giovani talenti e coach, tra i quali il qui presente intervistatore.
Il secondo valore aggiunto è il mindset che quei pazzi della community mi hanno trasmesso, caricandomi di energia e aiutandomi ad affrontare tutte le sfide incontrate fin’ora.
Oggi ho la possibilità di partecipare come speaker ad eventi a Roma o Milano in collaborazione con Facebook o organizzati da grandi realtà come Campus Party, tutto grazie a loro”.
Una persona come te ha sicuramente un piano di conquista del mondo, che può essere tanto a 6 mesi quanto a 6 anni. Accompagnaci in questo viaggio, guidaci in questa visione. Cosa vedi per il tuo futuro da qui ai prossimi anni?
“Mi conosci bene, e come ben sai sono una persona curiosa e soprattutto ambiziosa.
Il vero piano è iniziato a 12 anni, quando ho deciso di imparare a programmare da auto didatta, affascinato dal fantastico mondo dell’informatica.
Attualmente sto applicando un piano a breve termine, su 5 mesi, il quale prevede di carpire più competenze possibili nel mio lavoro e da chi mi circonda, sfruttando tutto il tempo a mia disposizione per poi concludere affrontando il doppio percorso universitario-lavorativo a settembre.
Durante questa prima fase, oltre a lavorare a tempo pieno con MiMoto, ho fondato una community di sviluppatori, con l’obiettivo di creare un team di persone competenti nello sviluppo di prodotti software, imparando a gestire gruppi di persone e progetti per clienti di vari settori.
Gestione di risorse e tempo che mi sarà utile per la seconda fase, di durata quinquennale, la quale prevede due obiettivi: crescere verticalmente dal punto di vista lavorativo e sviluppare conoscenze orizzontali di discipline e soprattutto persone, utilizzando il fattore universitario.
Persone e competenze che, unite insieme, mi aiuteranno a raggiungere l’obiettivo prefissato entro i prossimi 12 anni, ossia diventare CTO di un’azienda. Non una qualsiasi, la mia.
Quando mi chiedono a quale cifra punto nella mia vita, io rispondo che non ambisco a nessuno stipendio, non ho dei numeri in mente ma delle idee. Questo perché il mio obiettivo è fondare qualcosa di mio, qualcosa che possa cambiare le carte in tavola, pagando stipendi, non ricevendoli.
Nel corso dei miei studi, puramente informatici, sono sempre riuscito a performare bene e a raggiungere tutti i risultati che mi ponevo, terminando il mio percorso con il massimo dei voti.
Ho sempre spinto me stesso a fare un passo oltre, senza accontentarsi. Perché farlo adesso?”.