Claudio Colica, l’umile maestro dei Web Show in Italia
Intervistiamo la giovane star romana che, da Vegan Chronicles a Just For Like, sta conquistando l’hinterland digitale dell’Italia un video alla volta
Che Claudio Colica sia un buono lo capisci dalle piccole cose. Se ti descrive un suo successo, lo fa con tono moderato. Se gli fai i complimenti, lui minimizza dicendo che è stato solo fortunato. Per quanto sia bravo, Claudio potrebbe permettersi tutta la confidenza di questo mondo. E invece no, lui resta sempre umile.
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Claudio Colica è la giovane star romana che sta devolvendo la sua vita a una carriera talmente avveniristica che le Università non sarebbero in grado di insegnarla. Come tutte le migliori storie, la sua carriera prende origine da una passione familiare, comune, verso il videomaking. Seguono una serie di collaborazioni infinite, e idee brillanti, che lo portano ad avviare un web show dopo l’altro. Claudio si circonda di persone in gamba, produce video di qualità e lancia una bomba virale su Facebook almeno una volta al mese.
Oggi la nostra scuola di formazione in marketing digitale ha l’onore di intervistarlo. E queste sono le sue parole. A voi la lettura.
Minimad, Vegan Chronicles, Le Coliche, Just For Like. Cosa sono? Materie che hai studiato all’epoca della tua Laurea in Scienze della Comunicazione?
“Ah, perché a Scienze della Comunicazione si studia? Pensavo fosse solo una facoltà per far stare buoni i parenti che ti dicono ‘ma quando ti laurei?’. Scherzi a parte, ad eccezione del fatto che alcune persone che lavorano con me nei miei video le ho incontrate in Facoltà, i miei canali non derivano in alcun modo dalla facoltà che ho frequentato.
Faccio video da quando avevo meno di 10 anni. Prendevo la telecamera di mio padre e, insieme a mio fratello, facevamo piccoli sketch in cui imitavamo i nostri parenti o riadattavamo in video le favole che ci raccontavano da bambini. È sempre stata una mia passione che, con le persone ed i mezzi giusti, ho potuto realizzare in maniera fica grazie, soprattutto, all’avvento di un social come Facebook.
Molti mi dicono che ho troppi canali e che non ci si capisce niente, il che è vero. Ma ogni canale esiste per un motivo principale. Minimad è un canale di sketch generici che ho aperto con il mio amico Alessandro Meta in cui raccontiamo la vita giovanile di tutti i giorni, parla di alcool, serate, donne e amici. Vegan Chronicles è ovviamente una pagina che parla di veganesimo in maniera comica – ebbene sì, sono anche io uno stupido vegano insieme al co-fondatore e regista Andrea Morabito. Le Coliche è il proseguimento di quello che io e mio fratello Fabrizio facevamo con la telecamera di papà. Quando lui ha finito il Centro Sperimentale di Cinematografia, ci si è potuto dedicare e abbiamo aperto il nostro canale “familiare”. Infine con Cosma Brussani abbiamo dato vita a Just For Like e facciamo musica con testi comici. Diciamo che è una trasposizione musicale di tutto quello che faccio con gli altri canali!
Tuo fratello, Fabrizio, è un professionista nel settore della recitazione. Spiegaci che ruolo ha avuto nella tua vita e quanto ha influenzato le tue scelte lavorative.
“Come dicevo sopra, mio fratello e mio padre sono stati fondamentali in questo ‘cammino’. Il primo canale lo volevo aprire con Fabrizio – ed effettivamente lo aprimmo, anche durò solo qualche giorno – ma lui aveva iniziato il corso di recitazione presso il CSC ed era occupato tutti i giorni dalla mattina alla sera. Ora finalmente esiste Le Coliche che è una bella fucina perché nel frattempo io mi sono affermato nel web, lui è diventato un attore della madonna e abbiamo una serie di amici professionisti del settore come ad esempio il nostro regista Giacomo Spaconi (che sa tipo fare tutto: regia, fotografia, montaggio, scenografia, costumista, trucco, parrucco, musica, cuoco, spazzino, bidello, baby e dog sitter).
C’è un video in particolare del quale vai orgoglioso?
“Se mi chiedi di un video che mi ha dato una sorta di svolta allora ti dico che i primi San Valentino (con #diventafrocio e #diventafrate) hanno portato il mio volto e il mio nome su tutti gli smartphone di Italia. SI. TUTTI. Per strada la gente mi chiede ‘ma ‘ndo t’ho già visto zi?” Poi realizzano e la frase seguente è ‘nooooo er frocio de San valentino grandezzifamosenafoto’.
Tuttavia non è trai video di cui vado più orgoglioso, ho raccontato delle storie vere: sono stato, in passato, con un paio di pazze sclerate e i video di San Valentino ne sono un racconto abbastanza fedele, forse per questo non mi fanno troppo ridere (ride….dai mi sono scritto “ride” da solo!). Non ti saprei dire se c’è un video in particolare che mi rende fiero, mi piace molto “La Maledizione del Cinepanettone” di Minimad, “Un Vero Amico” di Vegan Chronicles e adoravo i primi video di Stone Face (altro mio canale morto da circa un anno e accorpato a Le Coliche) anche l’ultimo “Bright Polo Gang” di Just For Like mi piace molto ed è forse il mio terzo video con più visualizzazioni dopo quelli di San Valentino”.
La fama, o comunque la notorietà, va di pari passo con la gestione della community. Immagino tu abbia ricevuto contatti e richieste dei fan di tutti i tipi. Quella più divertente?
“‘La fama’ fa ridere. Non sono famoso ma lo sarò! Essere famosi è ben altro. Se ti dovessi raccontare l’aneddoto che condivido con tutti, ma che probabilmente verrà censurato in quest’intervista, è che dopo il video #DiventaFrocio un tizio mi ha scritto in chat, senza giri di parole: “ti leccherei il buco del culo finché non diventa burro“. Devo dire che mi ha mezzo lusingato!
Ora però devo pensare ad un altro aneddoto perché questo non è pubblicabile (nota di redazione: la Digital Combat Academy sostiene l’irriverenza linguistica, dunque l’aneddoto resta).
Ho una community composta per la maggior parte da vegani, essendo il mio canale più di successo Vegan Chronicles, Spesso questi vegani mi chiedono cose assurde, alcuni pensano sia un nutrizionista e mi chiedono consigli per i figli, altri più semplicemente vogliono qualche ricetta, i più pignoli vogliono sapere se al minuto 2.37 del video in cui mi alzo dal divano per parlare con un altro personaggio, il portafoglio che mi si intravede nella tasca destra del jeans è di vera pelle così da cogliermi in fallo (perché molto vegani non aspettano altro). Ma il portafoglio non è di pelle quindi ciaone”.
Proprio di recente hai finito di girare in tour per l’Italia con J-Ax e Fedez. In famiglia cos’hanno detto quanto gli hai comunicato che avresti lavorato come “disturbatore ai concerti”?
“In famiglia non sapevano nemmeno chi fosse Fedez. E conoscevano J-Ax solo perché due anni fa ho recitato nel suo programma su Rai 2 “Sorci Verdi”. Finché mio padre non è venuto ad uno dei concerti non aveva ben capito di che lavoro si trattasse. Fino alla prima data in realtà non lo avevo ben capito neanche io. J-Ax mi contattò pochi mesi prima l’inizio del tour dicendomi ‘ho un lavoro per te, durante tutte le nostre date occuperai il nostro palco’ questo era quello che sapevo fino al mio primo piede sopra quel palco.
I miei ormai mi appoggiano in tutto, all’inizio volevano il famoso ‘pezzo di carta’, la laurea. Pensavano ancora che la laurea fosse una cosa elitaria. Adesso hanno capito che la mia vita lavorativa sta prendendo un percorso molto diverso dai lavori tradizionali e che, forse, non faccio solo video stupidi ma qualcosa di buono la sto costruendo. (Mio padre è appena passato davanti camera mia dicendomi “che cazzo fai ancora in pigiama davanti al computer”)”.
omanda di rito per concludere. Tre consigli essenziale per chi vuole costruire una carriera online?
“Una cosa che ho notato è che sul web funziona la genuinità.
– Bisogna raccontare le cose che succedono davvero a tutti. Tutti hanno litigato in quel modo con la propria fidanzata, tutti non sanno mai quale birra artigianale scegliere, tutti hanno imitato e preso in giro la Dark Polo Gang e tutti fanno le stesse battute sui vegani.
– Essere brevi e coincisi: nonostante odi questa cosa, è fondamentale sul web. I nostri fruitori sono persone annoiate che scrollano la pagina Facebook. Dobbiamo stupirli e farli ridere in poco tempo, altrimenti subito sotto trovato un altro contenuto al quale, forse, saranno più interessati.
– Avere costanza e considerarlo un lavoro. In passato lo facevo come gioco, come passatempo, e le mie pagine non crescevano rapidamente come quelle delle vere web star. Ora ho capito che bisogna considerarlo un vero e proprio lavoro, essere presenti su tutti i principali social e tenere aggiornati i propri fan e le pagine che si gestiscono – e io ne ho 4 porca puttana. Non mi sono inventato niente, bisogna solo avere la lungimiranza, e la fortuna, di saper raccontare le cose al momento giusto e con il giusto linguaggio”.
Un consiglio? Terminata la lettura dell’intervista, iniziate a seguire i progetti online di Claudio Colica. Dopotutto, che sia per diletto o per passione, avrete la possibilità di imparare dal migliore.