Cristiano Boschetti, Studente della Digital Combat Academy a Milano
Prima era un arbitro di calcio, oggi è digital strategist e advertiser, lui è Cristiano, nuovo Studente del nostro Corso a Milano in partenza per il 2 ottobre 2021 negli spazi di Copernico, in zona Stazione Centrale.
Nella biografia del tuo profilo linkedin scrivi che a diciassette anni hai venduto la tua PlayStation4 per investire i soldi in libri e campagne pubblicitarie. Oggi a distanza di quattro anni rifaresti la stessa scelta? Perchè?
“Sono contento di aver preso quella scelta e la rifarei assolutamente. Non è stata una decisione particolarmente difficile, ma più una conseguenza di ciò a cui stavo dando priorità.
Il tempo libero che prima dedicavo ai videogiochi, ho iniziato a dedicarlo a studio e progetti personali, è stato quindi uno “switch” naturale delle mie priorità, che non mi è pesato in alcun modo, né allora né adesso.”
Nonostante la tua giovane età, sei già inserito attivamente nel mondo del lavoro. Hai iniziato la tua carriera aiutando professionisti e aziende nel loro percorso di crescita e di integrazione di TikTok all’interno della loro strategia digital. Oggi sei Digital Strategist di FC Media Services e Advertiser per Loop Agency. Pertanto, ti andrebbe di raccontarci la tua esperienza lavorativa più interessante e quella che invece ti è piaciuta meno?
“Penso che i più grandi insegnamenti si abbiano soprattutto dalle esperienze negative. Penso che i cambiamenti migliori arrivino soprattutto dopo le esperienze negative.
Preferisco non parlare di alcune esperienze nello specifico. Ho avuto modo di lavorare su molti progetti e su clienti nei settori più disparati.
Quello che ho capito è che il fattore principale che rende un’esperienza lavorativa interessante o meno sono le persone che abbiamo intorno in quell’esperienza, e non tanto il successo o meno di quel determinato progetto.
Ho scelto di essere Freelance proprio per avere il completo potere decisionale su quali progetti accettare e con quali persone lavorare. Reputo che avere questo tipo di libertà sia l’unico modo per accelerare la propria crescita, umana e professionale.”
La vita di tutti noi il lavoro ha un ruolo importante, ma c’è anche dell’altro. Tu in passato sei stato arbitro di calcio, come pensi che questo tuo trascorso sportivo ti abbia formato nel professionista del digitale che sei oggi?
“L’esperienza da arbitro è una delle esperienze non lavorative che più mi ha aiutato a crescere. Ero un ragazzo abbastanza timido e poco abituato ad imporsi e far valere la propria opinione sugli altri.
Mi sono trovato a dover prendere centinaia di decisioni a partita (in media si prendono 300 decisioni in 90 minuti) e doverle far rispettare da 22 giocatori e una decina di dirigenti, che spesso avevano il doppio o il triplo della mia età.
Fare l’arbitro mi ha aiutato a crescere umanamente e come persona, mi ha aiutato a formarmi sotto il punto di vista caratteriale e come personalità. Sono estremamente grato per quell’esperienza e contento di aver preso quella scelta a 15 anni.
Penso che le competenze tecniche si possano apprendere “facilmente”, quello che poi fa la differenza tra un professionista e l’altro sono il suo modo di ragionare e approcciarsi alla vita e al lavoro, le sue caratteristiche umane e il suo background anche extra-lavorativo.
In questo l’esperienza da arbitro ha decisamente contribuito alla mia crescita, permettendomi di fare tanto e di sbagliare tanto in piena libertà.”
L’ultima domanda è sempre quella proiettata al futuro. Da quello che possiamo notare è che per te il futuro è un costante presente, quindi ti chiediamo quali sono i tuoi obiettivi di carriera nei prossimi anni e che ruolo avrà per te la DCA?
“Per quanto spesso non mi accorga nemmeno, nel mio breve percorso professionale ho già raggiunto alcuni “traguardi”, che fino a poco tempo fa ritenevo quasi impensabili.
“Traguardi” tra virgolette, perché in realtà per me ogni obiettivo raggiunto è un punto di partenza. Nel futuro prossimo vorrei riuscire ad ampliare le mie competenze e la mia esperienza in ruoli più legati a strategia e management.
In questo la DCA penso potrà sicuramente aiutarmi, fornendomi insegnamenti e competenze da professionisti che si occupano di ciò.
Un altro aspetto fondamentale sono le persone, e in questo penso che la DCA mi potrà fornire un ambiente dove entrare in contatto con persone fantastiche, sia docenti che studenti, e ampliare maggiormente il mio network.
Negli ultimi mesi ho investito soldi e soprattutto tempo per cercare di ampliare la mia rete di contatti, partecipando a eventi, meetup, raduni e incontri. Questo perché, come detto prima, reputo le persone che ci circondano il maggior acceleratore umano e professionale che abbiamo a disposizione.
Non so dove sarò fra 2, 5 o 10 anni. Ma so quali sono i valori che voglio portare avanti.”