Daniele Maffei, Studente Per 3 Mesi & Imprenditore Per Tutta la Vita
Tanti impegni, infinite energie, illimitata ambizione. Ecco il nostro talentuoso studente che è, e sempre sarà, protagonista dell’imprenditoria romana.
Se hai conosciuto Daniele Maffei almeno una volta nella tua vita – e in caso contrario ti consigliamo di farlo quanto prima – sai che quello che stiamo per dire non rappresenta un’iperbole, un’esagerazione. L’entusiasmo con cui parla, la determinazione con cui vive e la velocità con cui ragiona fanno di Daniele un caso più unico che raro.
Daniele è un ragazzo di quartiere, cresciuto tra il Laurentino, l’Appio Tuscolana e Roma Nord – ovvero tra famiglia, amici e affari. Ha fatto delle relazioni, che oggi chiameremmo network, una fonte inesauribile di opportunità economiche.
D’altronde, quando sei un ragazzo e organizzi eventi, il tuo obiettivo di business è condurre delle persone all’interno di un locale. I futuri partecipanti alla serata devono condividere la tua stessa visione di divertimento e dunque decidere di rivolgersi a te piuttosto che a qualcun altro.
Organizzare eventi musicali è l’antipasto perfetto per qualunque altro tipo di attività imprenditoriale. Impari a gestire il rischio perché dj, barman e personale vario devono essere pagati in anticipo – e fino a quando il locale non è pieno, tu, imprenditore, non sei rientrato dei soldi. Impari soprattutto a gestire le relazioni, perché la chiave fondamentale per avere un business di successo è avere dei clienti fedeli, e qui entra in gioco il customer care. Amici e conoscenti torneranno da te solo se si saranno sentiti trattati bene. Prima, durante e dopo la serata.
Da qui ad iscriversi ad un Corso di Marketing Digitale passa molta acqua sotto i ponti, ma mai abbastanza da fermare Daniele. Sbarcato nel campo dell’impresa fisica, rilevando il suo primo locale, un centro estetico, Daniele punta ad aprire un’agenzia di comunicazione da qui ai prossimi tempi. E trovandosi in cerca di formazione, seria e aggiornata, non potevamo che accogliere Daniele a braccia aperte.
Averlo in classe sarà una sfida perché insegnare a un imprenditore di successo significa alzare di molto l’asticella della formazione, e a noi le sfide piacciono. Abbiamo poi un obiettivo ancora più di lungo termine. Così come lui ha sempre trattato bene i suoi clienti, noi vogliamo trattare bene lui. Avrà accesso illimitato ai nostri docenti e ai nostri partner ben oltre l’orario accademico. Dopotutto, chi entra nella Digital Combat Academy merita di essere servito e riverito, dato che una scuola deve essere al servizio degli studenti, e mai viceversa.
Ci vediamo in Aula, caro Daniele. Per tutti voi altri, di seguito le sue parole da intervistato. Parole di visione, parole di combattività.
La disciplina economica, in tema di imprenditorialità, si divide a metà. C’è chi ritiene che una solida base teorica sia indispensabile per un futuro di successo. C’è chi, al contrario, ritiene che il pragmatismo del vero imprenditore non si possa apprendere tra i banchi delle Università. Tu quando hai capito di non voler vivere il tradizionale percorso accademico per buttarti da subito nel mondo del lavoro?
“Difficile dire tra le due cose che hai citato quale sia la più giusta. Di certo c’è che un vero imprenditore deve essere pragmatico, ma allo stesso tempo deve avere la voglia di documentarsi e migliorarsi sempre, quindi studiare ogni tipo di situazione inerente al percorso che vuole intraprendere. Questo perlomeno è il mio pensiero.
Io ho iniziato giovanissimo nel mondo degli eventi, avevo 14 anni e facevo il PR nelle discoteche pomeridiane di allora. L’ambizione mi ha sempre contraddistinto, dopo solo un anno ero già uno dei gestori di uno dei migliori eventi per liceali. Inutile dire quanta soddisfazione ci fosse in me, e quanta voglia di migliorare sempre. Con gli anni sono andato sempre in crescita, fino a quando non mi sono ritrovato ad organizzare eventi che erano veri e propri festival, con dj internazionali provenienti dai migliori eventi mondiali, raggiungendo una portata di 5.000 persone.
Avevo 20 anni e avevo iniziato l’università, volevo continuare questo lavoro ma avevo anche una passione per la scienza: facevo chimica in quel momento, pensavo di poter portare avanti entrambe le cose ma mi sono reso conto che la mole di impegni era troppa anche per me, che in quel momento mi sentivo una forza della natura. Decisi dunque di lasciare l’università e dedicarmi a pieno sugli eventi, sapendo poi che un giorno avrei allargato i miei orizzonti”.
Eventistica, estetica, comunicazione. A giudicare dalla tua candidatura video, il tuo futuro imprenditoriale abbraccerà diverse industrie e diverse tipologie di business. Come mai preferisci diversificare il tuo portafoglio anziché acquisire competenze verticali su un unico settore?
“Credo che un bravo imprenditore debba saper cogliere l’occasione giusta quando capita. Deve salire sul treno quando passa, e per fare questo deve essere in grado di fare un po’ tutto, per non limitare mai il proprio lavoro e quindi il proprio futuro.
Inoltre fare più cose permette ad una persona come me di valorizzare e gestire i miei contatti accumulati negli anni, e mi dà la possibilità di offrire diversi servizi a quei clienti affezionati che per forza di cose ormai sono amici. Le ragazze che mi chiamano per entrare agli eventi, dovranno pure andare al centro estetico prima o poi! 🙂
L’aprirmi un’agenzia di comunicazione è per me duplice guadagno: posso fare comunicazione per la mia attività e prestare servizio per terzi. Negli anni, molti ragazzi che hanno fatto il mio stesso percorso si sono ritrovati ad aprire attività, quindi tra i miei contatti non è difficile trovare persone che abbiano bisogno di qualcuno che segua la comunicazione della propria azienda. Così facendo, continuo a valorizzare i miei contatti, tessendo una tela che non si rompe mai, un link tra diverse persone.
Credo negli interscambi e credo che alla base dell’impresa debba esserci una forte dote di pubbliche relazioni, per questo non abbandonerò mai il contatto umano, per questo voglio diversificare il mio portafoglio.
A questo punto facciamo un passo indietro e cerchiamo di capire da dove arrivi questa tua spiccata tendenza alla gestione della complessità. Che arrivi dalla famiglia, o da te stesso, la domanda resta una e una soltanto: imprenditori si nasce o si diventa?
“Ti rispondo con una terza opzione: secondo me ‘imprenditori si cresce’. Una cosa è certa, bisogna avere un qualcosa di innato per fare impresa. A mio avviso, la qualità principale che deve avere un imprenditore è l’ambizione, oltre ad avere comunque un carattere forte e una definita personalità; ma credo anche che tutte queste doti siano valorizzate ancor di più se messe in pratica nel momento della crescita adolescenziale, nel momento in cui non lavori solo per denaro, ma anche e soprattutto ‘per la gloria’. Per questo credo che un percorso similare al mio sia comunque molto d’aiuto, per questo credo che la citazione fatta all’inizio sia la più corretta”.
Fare impresa oggi è certamente diverso da 20 anni fa. Cambiano gli strumenti di business, cambia la velocità di esecuzione, cambiano i contesti di azione. Quali sono secondo te le caratteristiche principali di un imprenditore moderno?
“Un imprenditore moderno deve abbracciare la modernità. In un mondo dove il social prende piede ogni giorno sempre più, non puoi non sapere nulla al riguardo. Non puoi non sapere usare Facebook o Instagram, per esempio. Ma cosa più importante, devi avere la mente aperta e pensare a 360 gradi.
Se hai in mente di aprirti un’attività, credo sia bene spendere il tuo tempo per girare la città esaminando tutte le attività concorrenziali che la scena ti offre: è vero che non è mai bello copiare, ma rubare con gli occhi per migliorare è la cosa più intelligente che un imprenditore possa fare”.
Un imprenditore che non smette mai di migliorarsi è un imprenditore saggio. Un imprenditore, poi, che accetta l’idea di sedersi di nuovo sui banchi per acquisire competenze avanzate e preziosi contatti professionali è semplicemente illuminato. Ci teniamo dunque alla prossima risposta, perché la rileggeremo a dicembre per verificare se siamo riusciti nella nostra missione: cosa ti aspetti di ottenere nel dettaglio da questo Corso di Marketing Digitale?
“Come già stato detto, io ho imparato ad usare i mezzi che mi servivano per organizzare i miei eventi da solo. Ho imparato con l’esperienza, prima guardando gli altri, poi facendo da solo, come gestire Facebook per fare comunicazione. Ma sarei ipocrita nel dire che sono una persona preparata al riguardo, e se voglio fare di questo uno delle mie attività sicuramente ho bisogno di fare un corso e ascoltare e, come già detto più volte, rubare da chi ne sa più di me.
Inoltre, non basta saper usare Facebook, perché anche se ignorante in materia so che i mezzi per comunicare sono tantissimi; voglio essere preparato per migliorare me stesso, le mie attività e per offrire un servizio a terzi di maggior qualità possibile. Inoltre sono certo che fare questo corso mi darà nuove conoscenze e mi aprirà ancora di più la mente. Sarà poi bravura mia trovare, se possibile, il modo di ottimizzare queste conoscenze. Ecco perché ho scelto questo corso di Marketing Digitale”.
Concludiamo con una proiezione. Immagina di parlare a un giovane liceale che sente di avere il DNA dell’imprenditore ma è indeciso sui primi passi da muovere. Quali sono i 3 suggerimenti che ti sentiresti di dargli?
“Se dovessi parlare ad un liceale, la prima cosa che gli chiederei è se già abbia un’idea specifica di quello che vuole fare. Difficile all’età di 15/16 anni, quindi probabilmente il primo consiglio che gli darei sarebbe quello di entrare nel mondo degli eventi, dove inizi a fare cenni di impresa praticamente con la liquidità altrui: un po’ come un giocattolo. Durante questo percorso, ti formi molto caratterialmente, impari a combattere per ciò che vuoi, impari ad essere un leader. Ovviamente il carattere di base ce lo devi avere, altrimenti non potrai mai guidare una comunità.
Una volta scelto questo percorso, il secondo consiglio fondamentale che darei è questo: essere umili e avere tanta pazienza. Devi vedere il tuo percorso negli eventi come fosse una gavetta. Non bastano un anno, due o tre, è un percorso lungo se vuoi che ti porti ad un livello tale da poterti creare il lavoro da solo. Devi essere poi bravo a gestire i tuoi contatti, la cosa fondamentale è la strategia. Quello che dico sempre ai ragazzi che lavorano con me è questo: ‘I locali non si fanno con la gente, ma si fanno con la testa’.
Il terzo e ultimo consiglio l’ho già espresso in uno dei punti precedenti: qualsiasi tipo di impresa tu voglia fare, dal centro estetico al ristorante, è bene che tu spenda molto del tuo tempo nel girare la tua città, fare indagini di mercato, guardare i posti altrui. Cosi facendo, puoi capire le tendenze, i punti forza degli altri e anche i loro punti deboli, quindi metabolizzare il tutto per fare di meglio. Come detto in precedenza, non bisogna copiare, bisogna prendere da tutto un po’, esaminare gli errori e mettere la toppa, infine creando qualcosa che sia comunque lo specchio del tuo essere. La tua attività ha bisogno del tuo amore”.