Elisa Borsini, Studentessa della Digital Combat Academy a Roma
Dall’erasmus a Madrid al lavoro come Communication Manager per l’Erasmus Student Network Florentia, lei è Elisa, nuova Studentessa del nostro Corso a Roma in partenza per il 10 aprile 2021 negli spazi di Office Jam, in zona Tiburtina.
Ecco il frutto della conversazione avuta con lei.
Studentessa in affari internazionali a Firenze e Studentessa erasmus a Madrid. Ti andrebbe di raccontarci la tua esperienza accademica e dell’esperienza erasmus – in particolare come quest’ultima ha ampliato il tuo network di conoscenze?
“L’Erasmus è un’esperienza che desideravo fare da sempre.
Durante la mia permanenza a Madrid ho alloggiato in una residenza studentesca, nella quale ero l’unica italiana presente. La maggioranza dei miei “coinquilini” erano di origine statunitense (provenienti dalla Florida, California, New York) e latino americana (Puerto Rico, Colombia, Messico, Argentina).
Prima di partire ero assolutamente convinta di una cosa: non “fare comunella” solo ed esclusivamente con studenti italiani. Volevo cercare di vivere un’esperienza più internazionale possibile ed evitare di relazionarmi solo con studenti della mia stessa nazionalità.
Molto spesso è questo ciò che accade: per timore di parlare un’altra lingua, per ritrovare un senso di casa in un’altra nazione, per restare nella comfort zone, è frequente cercare già prima di partire verso la propria destinazione gruppi FB e Whatsapp di “Italiani in X città”.
Io sono partita con le mie valigie senza conoscere nessuno. La primissima amicizia che ho stretto è stata con una ragazza francese. Non nascondo che le nostre prime conversazioni erano piene di timidezza: ci scusavamo continuamente per il nostro inglese, per la nostra mancanza di vocabolario, per il francese che avrei voluto migliorare.
Questo imbarazzo, chiaramente, con il tempo è completamente svanito e le nostre competenze linguistiche sono notevolmente migliorate. Il programma Erasmus a livello umano mi ha dato veramente tantissimo: mi piace dire con orgoglio che ho casa in ogni parte del mondo. Porto sempre con me l’immagine di ragazzi giovani con sogni ed idee imprenditoriali già avviate o in fase di progettazione.
A livello accademico mi ha permesso di vedere 2 modi completamente distinti di fare didattica. In particolare, vorrei ricordare il corso di “Comunicazione Politica”.
Se avessi sostenuto questo esame nella mia università, sicuramente lo scenario sarebbe stato questo: studio di un paio di libri datati ormai di qualche anno, lezione frontale con il professore che spiega e pochi timorosi interventi da parte degli studenti.
Quello che mi ha stupito maggiormente dei corsi che ho seguito in Spagna è stato proprio vedere la partecipazione attiva degli studenti: intervenivano continuamente a lezione! “Ma com’è possibile? Ancora? Un altro intervento?”
Sì, intervenivano tutti senza esitazione: un vero e proprio scambio continuo professore-alunno. Ogni settimana commentavamo le notizie in tempo reale, analizzavamo il tono di voce di determinati personaggi, le loro pagine social, commentavamo video passati, ci interrogavamo su come certe testate giornalistiche ci facessero sentire. Inutile dire che sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo metodo più dinamico e partecipativo.”
Esplorando i tuoi canali social si nota una vera e propria passione per i viaggi. Cosa ti ispira nella scoperta di nuovi posti, nuove persone e nuove culture?
“Per rispondere a questa domanda non posso che fare un riferimento alla mia famiglia.
Mia madre è originaria di Santiago del Cile, e quando ha conosciuto mio padre ha lasciato letteralmente tutto per venire a vivere qui in Italia. Mio padre ha sempre viaggiato molto, sia per passione che per lavoro. Tra i ricordi più belli della mia infanzia ci sono indubbiamente le serate a base di diapositive in cui mi venivano mostrate fotografie scattate in luoghi forse non così comuni e ancora piuttosto insoliti per l’epoca: scatti del Guatemala, Perù, Le Isole Galápagos.
Oltre a questa influenza familiare, devo ammettere che mi considero abbastanza loquace e condivido con il buon Bukowski questo pensiero: “la gente è il più grande spettacolo del mondo. E non si paga il biglietto”. Mi affascina ascoltare le storie altrui, anche nelle situazioni più insolite. Tempo fa in stazione a Santa Maria Novella conobbi una ragazza argentina:era notte fonda e aspettammo insieme il treno delle 5 di mattina. In quella situazione parlammo a lungo, classiche conversazioni notturne (a tratti intime) che puoi fare solo con qualcuno che, almeno in un primo momento, sei convinto di non incontrare mai più.
Quello che mi ispira, in conclusione, è il piacere intrinseco nella conoscenza stessa e nel confronto.”
Attualmente sei Communication Manager per ESN Florentia, da questo si deduce che l’erasmus ha segnato la tua vita, non solo accademica, ma anche lavorativa. Cosa vuol dire fare comunicazione ad un target giovane e dinamico come quello degli studenti universitari?
“ESN, per chi non lo conoscesse, è l’acronimo di Erasmus Student Network. Direi che è una “Sfida e Responsabilità”. “Sfida” perché ogni giorno, sia a livello di team work che di rapporti interpersonali, impari qualcosa di nuovo.
“Responsabilità” perché ti senti effettivamente responsabile di quelli che diventano i “tuoi” Erasmus nell’organizzazione delle varie attività affinché la loro esperienza in Italia sia indimenticabile ma, al stesso tempo, “responsabilità” intesa come trasmissione di valori e senso di rispetto civico affinché siano cittadini responsabili all’interno del bel Paese.
Con la situazione COVID in particolare, è stato essenziale (e continuerà ad esserlo) aggiornare sempre gli studenti dei cambiamenti previsti dei vari DPCM.
La parola chiave è Empatia: ascoltare veramente l’altro, capire il suo punto di vista, le varie necessità e fornire un servizio che noi stessi ci aspetteremmo di ricevere.
Molti, tra cui io, si uniscono a ESN per superare la classica “depressione” Post Erasmus! per cui ci immedesimiamo pienamente nei loro timori, nelle loro preoccupazioni ed esigenze pensando a quello che abbiamo fatto o che faremmo noi al loro posto.
Il motto di ESN, non a caso, è ” Students helping students” ma soprattutto “Friends helping friends”.
Siamo studenti sì, ma studenti che desiderano in primis fare amicizia con altri coetanei internazionali. Il focus primario è quindi quello di creare un bell’ambiente, una vera e propria comunità.”
Persona dinamica, spirito internazionale, carriera nella comunicazione. Come pensi di poter sviluppare queste qualità nel futuro nella vita professionale?
“Il mio piccolo grande sogno è quello di diventare Nomade Digitale.
Erroneamente si può ritenere che i nomadi digitali siano persone solitarie, caratterizzate dall’avere sempre uno zaino in spalla e dal non stabilire legami duraturi nel tempo.
Io vorrei conoscere il maggior numero di persone possibili. Ogni persona ha una storia, un vissuto che può insegnare davvero tanto.
Sono interessata a vivere esperienze di Co-Living, in quanto ritengo che siano delle occasioni perfette in cui poter condividere le proprie competenze dare vita a delle future collaborazioni.
È incredibile circondarsi di persone che hanno voglia di fare, cariche di energia per un qualcosa che amano fare e che, con il loro entusiasmo, travolgono anche te: da ambienti così stimolanti non possono che nascere idee entusiasmanti (non a caso ho fatto richiesta di entrar a far parte della DCA!).
In futuro vorrei focalizzare la mia attenzione nel Sud America (sono di parte). Amo l’America Latina e sono convinta che abbia un potenziale incredibile che ancora non viene pienamente sviluppato. Vorrei che molte più persone provenienti dalla grande familia latino americana avessero maggiore accesso ai vantaggi e alle opportunità che il mondo del digitale offre.”