Emanuele Sacco, Studente della Digital Combat Academy a Milano
Con il suo Team ha vinto il Tecnopia Award 2020, lui è Emanuele, nuovo Studente del nostro Corso a Milano in partenza per il 2 ottobre 2021 negli spazi di Copernico, in zona Stazione Centrale.
Nel tuo percorso di formazione si notano dedizione, impegno e curiosità. Questo ti ha spinto ad approfondire temi legati al digital (e non solo) con corsi, quali: Lean Startup Program (Peekaboo), Start2impact e Metodo Belli. Cosa ti ha spinto ad iniziare una formazione parallela a quella canonica di scuola ed università?
“In seconda superiore stavo chiacchierando con il mio caro amico e compagno di avventure Pietro Cappellini; discutevamo di come volessimo renderci utili per la comunità in cui vivevamo costruendo qualcosa che potesse migliorare la vita delle persone. Volevamo dare un senso più profondo alla nostra vita, orientandola verso un obiettivo che potesse generare valore per noi e per gli altri. Inizialmente ho cominciato a lavorare a progetti nel mondo education perché da studente era il settore che conoscevo meglio, ma dopo poco mi sono reso conto che mi mancavano molte delle competenze necessarie per raggiungere gli obiettivi a cui puntavo.
Ho cercato chi già stava facendo grandi cose per capire come fosse arrivato a quel punto; ho letto la storia di imprenditori che sono stati capaci di ispirare le persone e di pensare in grande, come Phil Knight ed Elon Musk.
In particolare mi ha molto incuriosito la carriera di Musk, mi sembrava completamente fuori dalle righe, coniugava una grande preparazione tecnico-scientifica a forti doti imprenditoriali. Successivamente ho scoperto che anche per Marco Trombetti – fondatore di Pi Campus e Translated – quella fu la combinazione vincente. Così ho deciso che all’università mi sarei iscritto a Fisica e nel frattempo avrei seguito dei percorsi paralleli, per formarmi sul mondo dell’imprenditorialità, cercando di mettere in pratica quanto imparato partecipando ad hackathon e progetti imprenditoriali.”
Analizzando il tuo profilo su LinkedIn abbiamo notato il tuo impegno per due attività la prima riguarda AstraScuola, la seconda, invece, ti vede all’interno del Team di Tecnopia Awards di “Fondazione Homo Ex Machina”. Ti andrebbe di raccontarci entrambe le esperienze?
“AstraScuola è stato il mio primo progetto, una piattaforma online di tutoring tra pari, dove gli studenti delle scuole superiori potevano trovare in modo facile e veloce il tutor migliore per le loro esigenze. Dall’altro lato gli studenti più preparati potevano proporsi come tutor per insegnare ai loro coetanei, acquisendo esperienza e crediti formativi scolastici.
Questo progetto mi ha fatto crescere tantissimo, abbiamo sperimentato molto e fallito altrettanto, cercando ogni volta di farlo con intelligenza, per imparare dai nostri errori.
La collaborazione con Fondazione Homo Ex Machina è contemporanea all’esperienza di AstraScuola. Con lo stesso team avevamo appena vinto il Tecnopia Award 2020, un premio per giovani under19 volto a far riflettere sul rapporto tra vita e tecnologia, e avevamo così avuto modo di conoscere l’ambiente della Fondazione. Ci sembrava di aver trovato finalmente il nostro posto, volevamo farne parte, quindi ci siamo proposti come parte del team per organizzare il successivo Tecnopia Award. L’esperienza in Fondazione mi ha permesso di conoscere persone come Jacopo Mele e gli altri ragazzi del team, giovani con una forte motivazione e spirito di condivisione. Qui ho capito l’importanza di coltivare relazioni e sono felice di dire che con molti di loro si siano create delle vere e proprie amicizie.”
Tra le diverse attività che svolgi c’è anche quella del volontariato, entrando nel dettaglio prima eri volontario del Banco Alimentare, oggi sei founder di PC4U. La prima organizzazione permette l’accesso ad il bene necessario per eccellenza, il cibo. La seconda permette l’accesso a device digitali a chi non li ha. Da dove nascono questi interessi e come li coltivi?
“All’iniziativa di Banco Alimentare ho partecipato per caso, il mio professore di Fisica delle superiori la stava proponendo a scuola e mi ci sono praticamente ritrovato dentro. Alla fine per quanto fossi un po’ scettico ho passato una bellissima giornata, ma soprattutto ho capito quanto valore si possa offrire agli altri, seppur con piccoli gesti. Anche per questo motivo nel momento in cui si è presentata la possibilità di fondare PC4U.tech non ho avuto dubbi sulla possibilità di parteciparvi. Questa seconda attività è la più incisiva nel mio percorso recente, PC4U nasce nel periodo di lockdown quando a causa della DAD molti studenti non avevano la possibilità di seguire le lezioni per mancanza di dispositivi elettronici con cui connettersi alla classe.
Perciò ci siamo organizzati per donare dispositivi usati ma funzionanti agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado. Siamo partiti a Maggio 2020, con l’obiettivo di riabilitare i giovani meno fortunati allo studio, ora abbiamo donato più di 1000 dispositivi ad altrettante famiglie e abbiamo ricevuto un riconoscimento dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per aver ridotto il divario digitale in Italia. Lavorare a contatto con le persone mi ha insegnato tanto, ma soprattutto mi ha fatto capire cosa voglio fare nella vita: vorrei fare impresa per dare il mio contributo a migliorare il mondo, la condizione delle persone più fragili e l’ambiente in cui viviamo, ispirandomi a figure come Adriano Olivetti e Brunello Cucinelli, pionieri di una cultura aziendale basata sul rispetto reciproco e sul senso di umanità.”
Il futuro per te è qualcosa all’ordine del giorno, pertanto, ti chiediamo quali sono le tue aspettative sul corso della DCA in partenza il prossimo 2 ottobre?
“Mi sono iscritto alla DCA perché ho apprezzato molto l’approccio pratico e la modalità in aula, in quanto credo che alla fine la pratica sia uno dei modi migliori per imparare. In particolare vedo l’offerta formativa della DCA come un ottimo coltellino svizzero di strumenti per affrontare sfide anche in ambiti molto diversi tra loro, visto l’ampio spettro di tematiche trattate.
Inoltre, sono molto interessato alle relazioni che si potranno instaurare in aula, sia con i docenti che con gli studenti, e alla contaminazione di idee, che magari porterà all’inizio di qualche nuova avventura, chissà!”