Federica Manetto, Studentessa della Digital Combat Academy a Roma
Appassionata di cinema, arte contemporanea, pizza e gatti, lei è Federica, nuova Studentessa del nostro Corso a Roma in partenza per il 10 aprile 2021 negli spazi di Office Jam, in zona Tiburtina.
Ecco il frutto della conversazione avuta con lei.
Il percorso accademico dice molto di ognuno di noi. Tu hai iniziato l’avventura universitaria in comunicazione a Tor Vergata, e l’hai terminata in marketing a La Sapienza. Ti andrebbe di raccontarci la tua esperienza tra i banchi delle rispettive università?
“Per iniziare a parlarti della mia esperienza a Tor Vergata devo partire dalle scuole superiori che sono state abilmente omesse da ogni social.
Io ho un umile diploma alberghiero. Non ricordo perchè scelsi proprio questo indirizzo, probabilmente perchè il fancazzismo adolescenziale ebbe il sopravvento su di me.
Comunque, il primo anno di triennale è stato difficilissimo. Non avevo mai studiato così tanto in vita mia e sinceramente mi sentivo un pesce fuor d’acqua. Nonostante ciò non mi è MAI saltato in mente di mollare. Insomma alla fine mi sono laureata in scienze della comunicazione con 95 (che voglio dì, pensavo peggio) e già a due esami dalla laurea avevo deciso che avrei proseguito con la magistrale.
Ho scelto la magistrale alla Sapienza perché a Tor Vergata non c’erano corsi di laurea che univano la comunicazione al marketing.
Alla Sapienza ho imparato TANTISSIMO ma l’impegno richiesto è stato il doppio rispetto alla triennale. Prima, alla triennale, non avevo mai fatto un project work, mentre alla magistrale ero sommersa. Ho imparato a rispettare le scadenze, a lavorare in gruppo e per step. Ho imparato anche a fidarmi dei colleghi (forse) in quanto sono un po’ maniaca del controllo.
Insomma, nessuna delle due lauree mi ha dato una conoscenza sul mondo del digital, dei social network e di tutto quello che gli ruota intorno. Ho imparato e sto imparando tutto da autodidatta online.
In estrema sintesi: Triennale Tor Vergata nì, magistrale Sapienza SI.”
Analizzando i tuoi profili nei social network si nota che tra le tue passioni sono presenti l’arte e la musica. Da dove nascono questi interesse e come le coltivi?
“Sull’arte posso pure darti ragione, ma come hai fatto a non vedere le storie in evidenza con le ricette del ciambellone al cioccolato e della cheesecake?
Sulla musica sono abbastanza schizzinosa e tendo a sentire sempre gli stessi artisti.
Le mie grandi passioni sono:
- Il cinema/la TV;
- La pasticceria;
- L’arte contemporanea/il disegno digitale;
- Il gaming;
- La pizza e i gatti.
Cinema/TV: io guardo tutto. Ma proprio tutto. Dai film della Asylum (saga Sharkanado) a IDA (film polacco in bianco e nero nonché vincitore del premio oscar nel 2013 come miglior film straniero, LOL). Le mie saghe preferite in assoluto sono Star Wars e John Wick (stanno girando il 4 e gireranno anche il 5). La mia trilogia preferita invece, è Il Signore degli Anelli.
Musical preferito: The Blues Brothers
Le mie serie TV del cuore sono Dexter e Scrubs (stagione 9 esclusa).
Guardo molti programmi della TV italiana e di quella a pagamento (Sky), anche Barbara D’Urso (non giudicarmi, è per capire come va la società media italiana…), col cuore!
Pasticceria: non deriva dall’alberghiero, ma semplicemente mi piace la perfezione dei dolci. Non è come un piatto salato che se metti un pomodoro in più non succede niente. Nella pasticceria se sbagli dosaggi fai un casino.
L’arte contemporanea/il disegno digitale: avevo già la passione per il disegno su carta ma ho lasciato stare durante la triennale. Da un paio di anni ho iniziato con il disegno digitale, in particolare con l’app Procreate. Alcuni dei miei lavori li puoi vedere sul mio profilo ma la maggior parte sono nel feed Instagram di WebGain.
Preferisco l’arte contemporanea a quella classica. Ora sinceramente non so se gli artisti ancora in vita facciano parte del filone dell’arte contemporanea ma ci butto dentro anche questi (tipo Fidia Falaschetti, Kaws, Virgil Abloh, Takashi Murakami).
Inoltre, la mia tesi della magistrale parlava proprio del rapporto tra le nuove tecnologie e il museo, le nuove modalità online di fruire il museo e il case study sul polo museale Sapienza (Tesi in Comunicazione per il management d’impresa) con la professoressa Valentina Martino.
Il gaming: avendo un fratello di 25 anni e un fidanzato amante del settore gaming, la contaminazione è stata inevitabile. Ho iniziato a giocare al pc insieme a mio fratello penso nel 1998 o 99 con i giochi della disney e sono arrivata alla Play 4 con un platino a Horizon Zero Dawn (un bel vanto).
La pizza e i gatti: vabbè, io mangerei pizza h24 come chiunque, credo. Per quanto riguarda i micetti, ne ho 2: il Piku e la Gattuccia. Per 4 anni ho lavorato come Cat Sitter e il mio lavoro consisteva nel dar da mangiare ai gattini nelle case dei padroni che non c’erano perché in vacanza.”
Come hai tenuto a ribadire nel nostro scambio di email, c’è differenza dall’utilizzo dei social network per scopi privati e per scopi lavorativi. L’argomento oltre ad essere attuale, è decisamente interessante, ti piacerebbe spiegarci il tuo punto di vista?
“Allora, partendo dal presupposto che io adoro leggere i commenti degli utenti sotto ai post dei prodotti, delle notizie, etc, ho imparato a conoscere le varie community che popolano i social. Su Facebook ci sono gli analfabeti funzionali, su Tik Tok c’è la Gen Z che ti invita a tornare a fare il boomer su Facebook, Instagram è un po’ Facebook e un po’ Tik Tok, mentre Linkedin è il pianeta alieno dove generalmente le persone si danno le pacche sulla spalla da sole.
Fatta questa premessa, ecco perché tendo a non espormi sui vari social, soprattutto LinkedIn.
Io ho avuto un post laurea molto travagliato: laureata a ottobre 2019 e tempo di cercare lavoro che ovviamente eccoti una bella pandemia a marzo 2020.
Ho letto tanti post di persone che non riescono a trovare lavoro e altrettanti post di gente che ha perso il lavoro. Puntualmente arriva sempre il giudicatore (manco fossimo in John Wick) che spara sentenze perché (giustamente) si limita a leggere il post.
Insomma, tutta questa introduzione per dire che il “giudizio tanto per” è sempre dietro l’angolo e mi annoia molto dover rispondere a queste persone, qualsiasi sia il social o l’argomento.
Io personalmente tendo a non condividere post con il mio privato perché è appunto il mio privato. Per quanto riguarda l’unione tra social e lavoro penso che dipenda anche dal tipo di lavoro che una persona svolge. Io non devo insegnare niente a nessuno e farmi notare sui social per le mie conoscenze non è una cosa che amo fare. La mia vetrina sono io e il mio CV/Portfolio.
Ad esempio, tu hai voluto conoscermi sotto vari punti di vista perché è utile ai fini di un progetto e io sono molto felice di risponderti. Sinceramente non posterei mai tutti questi fatti su LinkedIn solo per far emergere le mie skill artistiche, di problem solving o di affidabilità e serietà.
Le aziende dovrebbero puntare a fare proprio questo, fare domande del genere ai colloqui. Per chi sa ascoltare/leggere noterà i vari punti di forza e quelli di debolezza.”
Dopo il percorso accademico che abbiamo analizzato nella prima domanda hai iniziato a lavorare come social media manager e content creator per WebGain. Pertanto, quali sono le aspettative che nutre una professionista dal corso della Digital Combat Academy?
“Tra le varie frasi fatte c’è anche quella che fà: “non si smette mai di imparare”.
Mi aspetto, prima di tutto, di conoscere persone nuove che sappiano darmi consigli sul mondo del lavoro perché come hai potuto vedere, lavoro nel campo del digitale da poco.
Dal corso mi aspetto di ampliare le mie conoscenze relative al campo della comunicazione e del marketing digitale perché le lacune che ho cercato di colmare da sola durante la magistrale e nel post laurea ci sono ancora.”