Ivan Ceschini, Founder dell’Agenzia Tiablo Comunicazione
Abbiamo conosciuto Ivan Ceschini a Milano per via della nostra indole, che ci porta spesso ad attaccare il territorio in senso vero e proprio.
Succede dunque che la prossimità geografica tra la casa a Milano del Direttore Accademico e l’ufficio di Tiablo Comunicazione ci spinge a conoscere Ivan.
Entriamo in contatto con lui, conosciamo il suo giovane team di talenti, e ingaggiamo una relazione anche lavorativa fornendo servizi di strategia digitale.
Preparato, serio, umile – Ivan ha dimostrato da giorno zero di essere un imprenditore consapevole, e anche una brava persona, oltre che un abile team leader.
Qui la sua intervista, per voi.
Rispetto alle dinamiche del reale mercato occupazionale l’Università viene spesso tacciata di essere troppo scollegata dal lavoro. Partiamo allora dal tuo, di percorso accademico, per l’esattezza presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Che ricordi hai della tua esperienza universitaria, e cosa ti sei riportato a casa da quegli anni?
“Mi sono laureato nel 2004, quando per il vecchio ordinamento i corsi universitari erano molto più granitici e agli studenti era offerta una minore possibilità di personalizzazione del percorso di studi. Tra il secondo e il terzo anno, mi pare, si poteva però scegliere un indirizzo più specifico. Io scelsi Marketing, il mio sguardo andava già lì. Questa rigidità curricolare l’ho sofferta, e se penso a quegli anni mi trovo d’accordo con te quando evidenzi come l’università italiana sia concentrata quasi esclusivamente sulla formazione teorica, trascurando invece di offrire ai e alle giovani l’esperienza sul campo aziendale. So che molto è cambiato, per fortuna, e io sono un grande sostenitore di questo nuovo corso delle cose. Ora università e mondo dell’impresa sono molto più prossimi, e questo offre grandi opportunità di crescita e formazione. Certo, la solidità teorica non va abbandonata, soprattutto l’apprendimento di un metodo di studio e lavoro. Questa è forse la ricchezza maggiore che porto con me dagli anni universitari: l’aver appreso un metodo, l’aver appreso ad apprendere. Questa è la base, è ciò che rende un professionista solido e capace di continuare a crescere e aggiornarsi”.
C’è chi imprenditore ci nasce, e chi ci diventa. Nel 2004 parte un progetto imprenditoriale molto speciale: è la tua agenzia di comunicazione, Tiablo, che per 15 anni hai condotto valorosamente al timone da bravo capitano. Quando hai preso la decisione di fare impresa, e quanto è stata dura muovere i primi passi nel mondo delle agenzie?
“La mia storia imprenditoriale inizia nel 2005, precisamente. Dopo la laurea ricevo la proposta di avviare una start-up nel settore fashion, un nuovo progetto all’interno di una realtà aziendale già consolidata. Dunque, da dipendente, ideo un brand streetwear originale, cui concept era costruito sugli slang, sui nuovi linguaggi giovanili. Parallelamente avevo anche pensato ad un progetto editoriale di creazione di un urban dictionary online, che raccogliesse le nuove parole, i nuovi modi di dire, gli slang italiani. Un’esperienza molto divertente che mi fece capire due cose importanti per inquadrare me stesso e le mie ambizioni: che amo le sfide imprenditoriali e che mi appassiona la comunicazione. A quel punto mi è bastato mettere insieme i tasselli per individuare nel mondo della comunicazione, del digital e della web grafica il settore nel quale lanciare la mia sfida imprenditoriale. Volevo qualcosa di mio, poter creare la mia visione, la mia realtà professionale. Quindi ho iniziato come freelance, andando a caccia delle prime commissioni e, soprattutto, lavorando per costruire la fiducia dei miei clienti. Se si parte da zero, in un settore così competitivo, è innanzitutto se stessi che bisogna proporre al cliente, la propria affidabilità. E alla fine apro l’agenzia creativa Tiablo, e penso subito a questo taglio originale dello studio-vetrina, perché non volevo perdere questo contatto immediato con i potenziali nuovi clienti, volevo conservare questa capacità di intercettare empaticamente le esigenze e la fiducia del cliente attraverso il rapporto vis a vis, seppure stavo costruendo una realtà imprenditoriale strutturata”.
Entriamo nel dettaglio della tua agenzia, oggi. In un mercato selvaggiamente competitivo come quello in cui si affaccia Tiablo, specie sulla piazza di Milano, trovare un proprio posizionamento netto e distintivo è la prima delle grandi sfide per le società come la tua. Raccontaci di più allora, parlando di persone e servizi. Che tipo di talenti hai in squadra, e cosa offre Tiablo ai propri clienti?
“Come dicevo, partendo da zero ho capito che l’impatto personale è fondamentale. La prima cosa è quindi offrire una relazione di fiducia, di comprensione delle esigenze, delle aspirazioni. Su questo primo contatto si gioca una partita fondamentale, che è quella – se posso mutuare un termine dal lessico del digital marketing – della lead generation: la creazione di un interesse, di un incontro. Su questa connessione con il cliente si costruisce poi un percorso di sviluppo, si produce valore grazie alla competenza e al costante aggiornamento rispetto alle direzioni in cui il settore sta evolvendo. Per questo penso a Tiablo come a un’agenzia creativa totale, a tutto tondo: perché la comunicazione è un processo creativo che coinvolge ogni aspetto del reale, ma anche ogni fase del percorso che trasforma un’intuizione in valore.
Evidentemente per il mio team cerco chi sappia fare squadra, chi sappia comunicare per liberare energie creative e far circolare le idee. Però non ci piacciono i tuttologi, nel mondo della comunicazione e del digital marketing servono competenze tecniche molto specifiche, professionisti altamente specializzati che formino una squadra in grado di coprire tutte le aree che compongono il settore. Nel tempo, crescendo, ho ampliato il team dotandolo delle professionalità di cui un’agenzia creativa come Tiablo necessita, eppure rimaniamo un’agenzia snella: poche figure altamente specializzate che lavorano sinergicamente in un open space e, così, ci affacciamo direttamente sulla strada, quasi come un’officina creativa, e investiamo tutto nella relazione con il cliente. Ogni progetto è un percorso “su misura” e, con queste premesse, è evidente che ci dedichiamo con la stessa professionalità e lo stesso entusiasmo alle sfide avvincenti di una nuova start-up o alle esigenze di grandi aziende prestigiose”.
Abbiamo parlato di passato e presente, manca solo il futuro. Volgiamo lo sguardo all Tiablo del domani, quella che deve ancora venire. Rispetto ai prossimi 5 anni, parliamo della traiettoria imprenditoriale che ti immagini per Tiablo. Dove vedi la tua agenzia da qui al prossimo lustro?
“La mia sfida per il futuro è crescere ancora: sia ampliando il team con l’aggiunta di nuove figure, ma soprattutto investendo nel percorso di crescita di chi già è in Tiablo. Solo così un’azienda può crescere davvero, grazie al dinamismo e alla capacità di evolvere di chi la compone.
Dal punto di vista strategico, voglio incrementare la nostra capacità di offerta rispetto ai servizi e alle metodologie di inbound marketing. Del resto, mi permetto, sul fronte creativo siamo già molto forti: è soprattutto sulle nuove strategie di digital marketing che bisogna continuare a investire risorse, per offrire ai nostri clienti strumenti e servizi sempre aggiornati e capaci di proiettarli nel futuro, ma anche per rendere Tiablo in grado di intercettare nuovi clienti e le nuove esigenze di oggi e soprattutto di domani, contribuire quindi a creare nuove relazioni e nuovo valore, progredire e fare progresso”.
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