Luca Rallo, storia di un talento che non smetterà mai di mettersi in gioco
Intervistiamo il Direttore Sportivo del Latina Basket per scoprire l’evoluzione di un professionista che ha trovato nel digitale opportunità lavorative e relazionali.
Inaugurare la categoria di un sito web è sempre un momento delicato. Bisogna trovare un contenuto emblematico, potente, qualcosa che getti le fondamenta per i contenuti a venire. Ebbene, raccontare la storia di Luca Rallo come futuro studente della Digital Combat Academy è semplicemente un piacere per noi e per chi, come noi, avrà la possibilità di spendere 3 mesi di formazione in sua compagnia.
Luca ha un livello sovrannaturale di energia. È una di quelle persone con cui ti siedi in un locale, inizi a parlare e non riesci neanche a bere per quanto ti tenga incollato al discorso. Ti cattura nella conversazione, ti contagia, ti entusiasma. Luca è soprattutto una persona positiva, che ha scelto di rimboccarsi le maniche anziché lamentarsi e che, alla fine, ha portato a casa importanti risultati professionali e di vita. Perché non ha mai smesso di automigliorarsi.
Abbiamo intervistato Luca per voi. Leggete qua.
Direttore Sportivo di una squadra di basket. Marito. Padre. Eppure un giorno hai deciso di volere ancora di più dalla vita e hai ripreso a studiare. Quand’è che il digitale ha iniziato a stimolare la tua curiosità professionale?
“Scrivo dal 2004, sono giornalista dal 2006, pertanto la passione per la comunicazione ce l’ho sempre avuta. Ho avuto il primo approccio con il digitale nel 2007, quando creai la prima pagina Facebook di una squadra di basket (tanto per cambiare) e ho proseguito raccogliendo esperienze da autodidatta. I primi corsi sui social media li ho iniziati nel 2013, prettamente in ambito sportivo, e poi, praticamente non ho più smesso di investire in formazione”.
Ci hanno raccontato la favola che l’utilizzo del digitale sia appannaggio solo dei millennials. Eppure tu sei partito da zero e in pochi anni, ad esempio, hai conquistato Twitter arrivando a 23k+ followers. Scartata la questione anagrafica, secondo te cosa aiuta davvero nella comprensione di questi strumenti online?
“Sicuramente l’esperienza in prima persona. Mi sono registrato su Twitter nel 2009, quando un amico mi diceva: ‘Ma tu cosa ci stai a fare, Twitter serve solo per seguire i VIP’. Quella frase forse fu uno stimolo. Ho iniziato a focalizzarmi su due piattaforme in particolare, Twitter e LinkedIn, da 2 anni a questa parte, cercando anzitutto di ampliare la mia rete di contatti, ma soprattutto esplorandoli. Questo è il modo migliore per scoprire il segreto del tweet perfetto, o scovare l’offerta di lavoro della vita”.
Come se non bastasse fare personal branding su Twitter, hai letteralmente creato dal nulla una community di appassionati del digitale. Come nasce l’idea dei Social Media Cosi?
“I social media sono tanti e spesso dispersivi, nacque allora la necessità di raccordarci in un gruppo nel quale si parlasse la stessa lingua. Nato per gioco 2 anni fa per organizzarci logisticamente in vista dei numerosi eventi a cui partecipiamo, da un nucleo di 5 persone, siamo arrivati a migliaia di appassionati del web. Collaboriamo molto, spesso condividiamo offerte di lavoro e soprattutto opportunità formative”.
La tua storia personale presenta un elemento di grande umanità. Sei docente in un Master di Sport Management e Mediazione Sportiva. Eppure hai il desiderio continuo di aggiornarti, di formarti, di tornare studente. Qual è il valore della formazione professionale (quella vera) in un settore così frenetico come il marketing digitale?
“Inestimabile. Il mondo del digitale è sempre in espansione, ogni giorno continue novità invadono i siti specializzati, e l’unico modo per restare al passo è essere sempre formati, aggiornati e competenti. Pertanto, adoro mettermi in gioco e tornare dietro i banchi per apprendere meglio quello che so già, imparare quello che non so, sperimentare quello che ancora non è stato fatto. E non c’è niente di più formativo e stimolante, nel trasmettere quello che sai ad altre persone, a volte colleghi e amici, altre volte discenti dei Master della Management Academy di Sida Group, con cui ho iniziato da poco, un entusiasmante percorso”.
Se hai conosciuto dal vivo il Direttore Accademico hai avuto un assaggio di quanto la Digital Combat Academy sia realmente combattiva. Quanto pensi sia importante la determinazione in un mercato del lavoro complesso come quello italiano?
“Il mercato italiano della formazione è davvero variegato: presenta sia ottime opportunità, sia reali perdite di tempo e risorse. In questo periodo storico, l’unica cosa che non possiamo permetterci è sprecare tempo e soldi, pertanto bisogna saper scegliere. Ho con piacere, e un po’ casualmente, assaggiato in anteprima la Digital Combat Academy e per questo ho subito deciso di seguire il Corso, per mettermi in gioco e tornare nel mondo del lavoro con nuove e affinate competenze”.
Sai che alla Digital Combat Academy cerchiamo persone determinate e con le idee chiare, persone che abbiano fame di mettere in pratica gli apprendimenti frutto della formazione. Che piani hai per il futuro?
“I piani per il futuro cambiano di continuo, aggiornandosi rispetto alle occasioni che cerco costantemente di crearmi, molto spesso proprio dal web. Vorrei proseguire il mio percorso nella pallacanestro, magari portando iniziative digitali in una realtà abbastanza assopita come il mondo dello sport. Mantengo aperta la porta dell’insegnamento, sia in ambito del management sportivo, sia nel web marketing. Rivolgo molta attenzione all’influencer marketing e al ramo delle consulenze, per privati e aziende. Insomma, per il 2017 non prevedo di annoiarmi, guardando sempre con grande ambizione al futuro”.
Determinazione, entusiasmo, ambizione. Provate a fermare Luca.