Maria Bendia, Studentessa della Digital Combat Academy a Milano

La Digital Combat Academy è stata fondata da due Soci che nella vita hanno sempre dovuto combattere per ottenere quello che volevano.

A volte anche l’aiuto della famiglia può venir meno e ci si trova a doversi rimboccare le maniche molto prima del previsto.

La storia di Maria Bendia ha molti punti in comune con i due fondatori, uno tra tutti, quello del lavorare e studiare allo stesso tempo.

Ecco a voi la storia di una giovane ragazza che sta facendo di tutto per inseguire i propri sogni.

Ogni edificio di successo riesce ad ergersi molto in alto perché ha delle fondamenta solide. Tu che rapporti hai avuto con i tuoi genitori, e quanto la relazione con loro ti ha reso la persona che sei?

“Io credo che le fondamenta di un edificio possano essere solide ma nonostante ciò credo che l’edificio possa venire su anche storto.

 I miei genitori si sono separati quando io ero molto piccola e durante la mia crescita il rapporto tra di loro non è stato dei migliori di conseguenza neanche il mio nei loro confronti.  

Infatti crescendo ho chiuso i rapporti del tutto con il papà, mentre con la mamma abbiamo cercato di ricostruirlo anche se è stato un percorso complicato per svariati motivi.

Questa situazione mi ha stimolato a dare il meglio di me e ad essere una persona responsabile e indipendente, ho imparato a prendere decisioni in maniera autonoma senza dovermi confrontare con loro”.

Chi lavora nella comunicazione e nel marketing deve avere un pigli particolare, una certa capacità di relazionarsi. Tu che valore dai al networking e quanto ha impattato sullo sviluppo della tua carriera?

“Il networking è molto importante perché crea un gruppo di contatti con i quali si condividono gli stessi interessi professionali, che se impostate nel modo corretto possono garantire un beneficio reciproco.

In questi anni ho avuto modo di conoscere persone con il quale ho avuto un confronto di idee e progetti soprattutto nell’ultimo anno, che mi hanno dato l’opportunità di progredire nella mia formazione professionale. Credo, quindi, che le relazioni siano molto importanti sia per una crescita personale che lavorativa”.

In un mondo in cui l’università perde sempre più credibilità, resta saldo il valore della formazione come fonte di crescita personale. Tra accademia tradizionale e percorsi alternativi, che ruolo ha avuto la formazione nella tua vita?

“Finite le scuole medie ho scelto di frequentare un corso di formazione professionale con indirizzo operatore servizi di vendita che mi ha permesso di integrarmi nel mondo del lavoro attraverso degli stage lavorativi sparsi nei 4 anni di scuola.

Ho potuto lavorare in diversi posti tra cui Terranova (negozio di abbigliamento), Bio c’Bon (supermercato biologico) e infine da Mc Donald’s con una formula di apprendistato.

Le scuole professionali hanno una durata di 4 anni, alla fine dei quali si riceve il diploma regionale professionale, infatti per il 5°ho scelto di proseguire gli studi attraverso una scuola privata che mi ha permesso di poter prendere il diploma statale continuando a lavorare.

Quest’ultimo anno mi ha messo a dura prova ma sono riuscita ad ottenere dei risultati molto soddisfacenti”.

Se è vero che siamo la somma matematica delle esperienze che abbiamo vissuto, analizziamo allora quelle principali. Viaggi all’estero, lavori particolari, attività sportive. Quali sono le esperienze principali che dal tuo passato ti porti ancora nel cuore?

“Ho diverse esperienze del passato che mi porto nel cuore, una di queste è la pallavolo che mi accompagnato per circa 5 anni.

Ho fatto parte di diverse squadre agonistiche tra cui la Pro Patria, allenandomi tre volte a settimana giocando una/due partite nel weekend. 

Sono stati anni impegnativi ma ho imparato a gestire gli impegni, a collaborare con le mie compagne di squadra impegnandomi al massimo per migliorare sempre di più portandomi così, con il tempo, ad avanzare di livello e giocare con persone più grandi di me.

Quattro anni fa, a malincuore, ho dovuto lasciare la squadra perché ho iniziato un’esperienza di apprendistato da Mc Donald’s con la scuola e i turni più lo studio non mi hanno permesso di essere presente agli allenamenti e alle partite.

Un’altra esperienza che mi porto nel cuore è stato il periodo in cui ho lavorato da Mc Donald’s dove ho imparato a mettermi in gioco e a relazionarmi sia con i clienti che con i colleghi ma soprattutto con i miei superiori.

Questo lavoro mi ha anche permesso, oltre ad essere più indipendente, di poter continuare gli studi per poter prendere un diploma statale”.

Chi entra nei mari della Digital Combat Academy ha solitamente una bussola ben indirizzata. In quanto capitano della tua nave, dove ti vedi tra 2-3 anni come persona e professionista?

“Tra due o tre anni non so ancora bene dove mi vedo perché non ho ancora in testa un obbiettivo ben definito ma mi sto muovendo per ricevere stimoli che mi permetteranno di capire qual è la mia ambizione.

Sicuramente iscrivermi a questo corso mi aiuterà ad acquisire nuove competenze per poter portare avanti il progetto al quale sto lavorando attualmente”.