Milano, da Smart City a Green Digital City

– Articolo di Fabrizio Chiarella- 

“COP 25” a Madrid, proclamazione di Greta Thunberg come personaggio dell’anno da parte del Time e gli incendi che hanno devastato l’Amazzonia negli scorsi mesi.

Eventi lontani che però si ripercutono anche sulla nostra città che a causa di diverse motivazioni (a dir la verità non solo dovute all’uomo) risulta essere in una delle zone più inquinate d’Europa.

Secondo l’analisi AEA-Agenzia Europea per l’Ambiente, l’Italia ha il valore più alto dell’UE di decessi prematuri a causa del Biossido di Azoto -NO2-.

Da Expo 2015 alla smart city di oggi: Milano

Milano, grazie a EXPO 2015 e al suo claim “feeding the planet energy for life”, è tornata sotto i riflettori internazionali e ha saputo reinventarsi fino a diventare una città europea aperta ai cambiamenti e alle novità: unica, forse, vera città europea nel nostro Bel Paese.

Tutto questo per dire che credo sia arrivato il momento per Milano di dimostrare, grazie anche al digitale e all’imminente avvento del 5G, di come la città sia in grado di trasformarsi nuovamente dopo il passaggio da città industriale a città del terziario: è ora di essere una “Green Digital City”.

Per avere una quadro abbastanza completo della situazione credo sia importante dare dei dati sulla situazione ambientale della pianura padana, una delle zone più densamente popolate e inquinate d’Europa.

(Copyright della foto: l’immagine contiene un’elaborazione dei dati Copernicus Sentinel 2019, processati da ESA, CC BY-SA 3.0 IGO).

Questa foto, apparsa su Il Sole 24 ore del 5 giugno 2019, ci dà tutta la gravità del problema in un solo colpo d’occhio: i colori dimostrano molto più dei numeri o delle parole la gravità del problema.

Morfologia e posizione geografica

Potrei dilungarmi ore a parlare delle motivazioni che ci hanno portato a questo punto, come accennato all’inizio alcune delle quali da ricondurre assolutamente all’attività dell’uomo (allevamenti intensivi, traffico veicolare e riscaldamento delle nostre abitazioni e uffici) mentre in altri dovuti a madre natura che non è stata benevola con noi (la posizione della Pianura Padana accerchiata dalle Alpi).

La situazione preoccupante è dovuta in particolare, infatti, alla conformazione orografica del Bacino Padano. Il problema non è che vengano emesse molte più sostanze inquinanti rispetto agli altri paesi, ma che in un’area come la Pianura Padana è più complesso “diluire” queste alte concentrazioni a causa di uno scarso movimento dell’aria.

Ovviamente meglio che diluire sarebbe logico e auspicabile consumare e quindi inquinare meno: ed è su questo punto che vorrei aprire alcuni spunti di riflessione sui vantaggi che la tecnologia e il modo digitale potrebbero darci.

Iot e 5G

L’avvento del 5G e il successivo sviluppo dell’Iot (internet of things – Il concetto rappresenta una possibile evoluzione dell’uso della rete internet: gli oggetti si rendono riconoscibili e acquisiscono intelligenza grazie al fatto di poter comunicare dati su se stessi e accedere ad informazioni aggregate da parte di altri) potrebbe permettere di avere nuove frecce al nostro arco per combattere questa sfida: una su tutte potrebbe essere le temperature che teniamo nelle nostre abitazioni e uffici.

Grazie all’Iot si potrebbero avere in rete tutti i dati dei riscaldamenti degli edifici pubblici (a tendere anche tutti quelli privati) e monitare l’andamento della temperatura delle singole strutture per aumentare l’efficienza del consumo di risorse: il nostro Paese è diviso in zone climatiche e in ognuna di essere è stabilito per Legge le date di accesione e di spegnimento dei termosifoni (Milano rientra nella zona E – dal 15 ottobre al 14 aprile per un massimo di 14 ore al giorno di accensione).

Gli strumenti già disponibili, come gli SMS o le mail o le notifiche push, potrebbero contribuire ad aumentare la consapevolezza di tutti noi rispetto ai nostri comportamenti: un modo sempre efficace di attirare l’attenzione delle persone è quello di toccare il portafogli, quindi perché non ricordare a ognuno di noi quanto stiamo spendendo in più per riscaldare eccessivamente le nostre abitazioni?

Immagino un mondo in cui un sistema integrato di Iot e Machine Learning possa dialogare con una piattaforma di invio di Bulk Sms: ogni volta che ci si sposta dal picco di efficacia ed efficienza calcolato dal sistema parte un messaggio automatico al telefono dell’utente con un “Ciao Federico, lo sai che il tuo riscaldamento oggi ti sta costando un caffè in più che potresti bere o decidere di risparmiare?”. Tutto questo potrebbe anche essere aiutato da una politica diversa che sia veramente in grado di offrire un “paternalismo libertario” (Nudge. La spinta gentile. La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità – di Richard H. Thaler e Cass R. Sunstein-2008).

Mobilità sostenibile e immagine positiva

Ritengo che per fare questo anche il “Content Strategy” possa venirci in aiuto (Francesca De Pascale – DCA 5 Ottobre 2019) in quanto è necessario riuscire a lavorare sull’immagine positiva dell’impatto ambientale che ognuno di noi produce: non bisogna ragionare per termini negativi ma essenzialmente lavorare sul fatto che il nostro comportamento più logico e naturale dovrebbe (deve) essere quello in armonia con tutti gli altri e con l’ambiente.

Le aziende coinvolte quindi dovrebbero sviluppare maggiori competenze e abilità nei tre ambiti:

  • Storytelling
  • Contenuto
  • Content Marketing

Ovviamente intendo le aziende che vogliono avere un comportamento ecosostenibile e contribuire a rendere il nostro Paese un posto migliore e meno inquinato di quanto sia oggi. Altro punto che vorrei sviluppare è la mobilità sostenibile: dal modo in cui ci spostiamo ai tempi in cui ci spostiamo. Credo che anche in questo ambito la tecnologia digitale possa venirci in aiuto per rendere efficienti i nostri spostamenti e i mezzi che utilizziamo per spostarci.

Penso a un futuro prossimo in cui le auto saranno automatizzate nelle guida (sogno futuristico ormai vecchio, personalmente amo “Io Robot” con Will Smith del 2004 dove la modalità manuale viene attivata solo in caso di necessità): ma il vero valore aggiunto sarà la disponibilità di spazio nei nostri parcheggi in quanto, sempre grazie all’Iot, sarà possibile far “lavorare” la nostra auto al servizio di altri quando noi siamo in Ufficio e quindi non necessitiamo del nostro mezzo.

Tutto ciò permetterebbe di avere meno auto per le strade e soprattutto meno auto nei nostri parcheggi: ognuno potrà scegliere se acquistare un’auto che diventerà un investimento e non un’immobilizzazione materiale: mentre noi siamo seduti in ufficio a pensare alle nostre strategie digitali, creare ecommerce in dropshipping o semplicemente controllare i social,le auto “intelligenti” potranno fare servizio taxi in maniera autonoma per gli altri cittadini.

Altro tassello di questo mondo che potrebbe diventare “intelligente” è il “Fascicolo del cittadino” che ci permette di eliminare o comunque limitare gli spostamenti di tutti noi per recarci agli Uffici Pubblici: l’utilizzo della rete per effettuare operazioni di pagamento o per scaricare dei documenti è la strada maestra per avere un comportamente ecostostenibile.

Il primo amore di tutti noi: il cibo

Ultimo punto che vorrei analizzare è la nostra alimentazione: essere consapevoli che quello che mangiamo, qualsiasi cosa essa sia, abbia un impatto sull’ambiente è il primo passo verso una maggiore consapevolezza di quello che possiamo fare.

Anche in questo caso il digitale ci viene in aiuto cercando di creare un legame più immediato e diretto tra noi e il cibo: tutto quello che compriamo dovrebbe avere il “Carbon Footprint” indicato in evidenza e insieme a questo un grado di efficacia ed efficienza legato anche alla capacità nutritiva dell’alimento. Come per la classe energetica degli edifici, da A a G, anche le etichette degli alimenti dovrebbero riportare una lettera che li identifichi in base all’efficienza delle risorse utilizzate per produrli e alla loro capacità nutritiva.

Conclusioni

Credo, e spero quindi, un futuro in cui il digitale ci aiuti a essere più consapevoli di quello che facciamo, di come ci spostiamo e di quello che mangiamo.

Si potrebbe pensare a un futuro come Nosedive (Black Mirror, terza stagione e terzo episodio-2016) in cui ognuno di noi abbia un punteggio sociale basato sui nostri comportanti ecosostenibili.

Ma questo forse sarebbe un uso distorto della tecnologia: quello che invece possiamo e dobbiamo fare tutti noi è pensare a come ogni nostra singola azione abbia delle conseguenze per l’ambiente e riflettere prima di agire.

Nelle mie esperienze lavorative ho capito che le persone possono agire in mille modi diversi: è responsabilità di chi ha il potere decisionale fare in modo che le scelte più ecosostenibili siano anche quelle più semplici,immediate e logiche per ognuno di noi.

– Articolo di Fabrizio Chiarella –