Sara Veltri, dalla California un Approccio Moderno al Content Marketing
Reclutata come Docente alla Digital Combat Academy grazie alla sua padronanza di Snapchat, Sara ha importato in Italia metodo e tecnica dagli Stati Uniti
Per un giovane professionista del Marketing Digitale, esistono diverse tipologie di esperienza all’estero.
C’è quella del viaggiatore timoroso, che parte senza esserne convinto fino in fondo e finisce in un loop di connazionali dai quali non apprende nulla di nuovo. Solitamente finisce per consolidare quel che già sapeva.
C’è quella del viaggiatore avventuroso, che parte senza avere un’idea chiara sul da farsi una volta in territorio estero. Solitamente parte più per il gusto di evasione che non per quello della scoperta.
C’è infine quella del viaggiatore strategico, che parte con una meta precisa e un obiettivo di conquista ben delineato. Solitamente torna in patria più ricco di prima – in modo letterale o simbolico.
Sara Veltri ha giocato la sua partita a scacchi con la vita muovendo ogni pedina al posto giusto. Ha accolto gli stimoli dell’Università traendo il meglio dal suo percorso accademico. Ha dunque consolidato le passioni mettendole in pratica nell’immediato. Infine, al momento giusto, è partita in California per strofinare definitivamente il suo terzo occhio digitale. Ed è tornata più illuminata che mai.
Parlare con Sara è come ingaggiare un incontro di boxe. Nonostante il volto docile presenta una personalità solida e non molla un colpo. L’aspetto positivo è che i suoi, di colpi, non fanno mai male, anzi. Comunica in modo diretto ma sempre per costruire, mai per distruggere. Stabilisce relazioni genuine, e ricche di empatia, con colleghi e studenti.
Per questo l’abbiamo ingaggiata come Docente di Content Marketing per il Corso in Aula della Digital Combat Academy. Sara è semplicemente la persona giusta da mettere di fronte ai nostri studenti. Competente, determinata, visionaria. Sarà un piacere farvela conoscere, a partire da quest’intervista.
In una Facoltà come quella di Scienze della Comunicazione, i pregiudizi dominano l’immaginario collettivo, a volte giustamente a volte meno. In quanto Laureata d’eccellenza, ti senti di bocciare tout court il tuo percorso accademico o ci sono degli elementi che porti ancora oggi, con te, nella tua vita professionale?
“Studiare Scienze della Comunicazione mi ha consentito di conoscere le radici più profonde della comunicazione, della sociologia e del marketing, mi ha insegnato a guardare con occhi diversi il mondo che mi circonda e mi ha aiutato a sviluppare il mio spirito critico. La risposta è, quindi, no. Non mi sento di bocciare tout court il mio percorso accademico.
Ho sempre preso i pregiudizi rispetto a questa Facoltà e, in generale, i limiti dell’università italiana non come ostacoli, ma come stimoli ad andare oltre. Si tratta di un vero e proprio mindset che influenza ancora oggi la mia vita professionale.
L’università, i libri e i corsi in generale servono da fondamenta. Se vuoi costruirci sopra un palazzo devi essere intraprendente, farti le domande giuste, cogliere le opportunità, testare, provare, applicare, sperimentare, sbagliare e avere la consapevolezza che hai solo di guadagnarci in esperienza.
Un’altra consapevolezza che ho acquisito nei miei anni universitari è l’importanza delle relazioni. Molto spesso gli studenti guardano ai docenti come fossero inarrivabili, lì nell’alto della loro cattedra. Credo che la relazione con i docenti sia una vera e propria opportunità professionale che gli studenti possono cogliere alzandosi in piedi e dimostrando di voler fare”.
Il tuo profilo LinkedIn parla chiaro. L’ultima esperienza menziona Marketing Digitale e Rainbow MagicLand nella stessa porzione di testo. Cosa significa comunicare e vendere i servizi del più grande parco divertimenti di Roma?
“Comunicare e vendere i servizi di Rainbow MagicLand significa innanzitutto informare, ovvero dare alle persone tutti gli strumenti necessari per vivere al meglio la loro giornata al parco: dalle attrazioni, alle tariffe e alle offerte, per arrivare al calendario orari ed eventi. Questo avviene non solo attraverso il sito web ma, naturalmente, anche attraverso i siti di social network. Spesso le persone vogliono essere guidate, cercano la relazione diretta e immediata, hanno bisogno di conferme nonostante tutte le informazioni siano chiaramente esplicitate. È per questo che la mia attività di social customer care è in azione 24 ore su 24, 7 giorni su 7.
Fondamentale è la comunicazione delle emozioni e il racconto del mondo magico che aspetta le persone una volta varcato l’ingresso. È per questo che ho puntato su un’attività di video marketing volta a far emergere l’esperienza che si può vivere visitando il parco: soprattutto quando si tratta di emozioni forti e attrazioni adrenaliniche, l’engagement sale alle stelle.
C’è da aggiungere, infine, che io sono una fan dell’osservazione partecipante ed è per questo che spesso spengo il computer ed esco a vivere il parco, osservo e ascolto sia i visitatori che i dipendenti stessi. Questo mi permette di comprendere fino in fondo l’anima del parco e di comunicarla al meglio”.
Avere una competenza verticale su una disciplina è di per sé lodevole. Ma avere una competenza verticale su una singola piattaforma è fuori dal comune. Spiegaci dove nasce il tuo amore per Snapchat per motivi di business.
“Il mio amore per Snapchat è nato a San Francisco, dove ho vissuto per circa due mesi. Ero a un workshop intitolato How To Be a Snapchat Pro e lì ho conosciuto alcuni dei maggiori Snapchat influencer in USA: Frankie Greek, Justin Wu e Mike Platco (quest’ultimo ha collaborato anche con Gary Vaynerchuk).
Ho iniziato a utilizzare Snapchat come fosse una sorta di video diario personale: raccontavo le mie giornate a San Francisco, condividevo le mie riflessioni sul mondo digitale, le relative differenze tra Italia e USA e così via. A un certo punto mi sono resa conto che quest’attività mi portava un duplice vantaggio: da un lato affinavo le mie abilità di video storytelling, dall’altro lato avevo l’opportunità di condividere valore e dimostrare sul campo le mie competenze.
Creare e dimostrare di saper creare contenuti online mi ha sempre portato opportunità di networking e di business e Snapchat non è stato da meno. Tra l’altro, Snapchat è stato anche il mezzo che mi ha portato a iniziare la mia avventura nella Digital Combat Academy”.
Il bello delle piattaforme come Snapchat è che si avvalgono di funzionalità che, spesso, rubano o vengono rubate da altri competitor. Pensiamo alle Stories, dapprima criticate su Snapchat e poi divenute un must su Instagram in particolare. Pensando al tuo rapporto con Snapchat, che tipo di abilità nella produzione dei contenuti pensi di aver acquisito e come le stai trasferendo su altre piattaforme?
“Snapchat ha totalmente destrutturato le logiche comunicative a cui i social media ci avevano abituati. Non esiste un ‘profilo’, non esiste una bacheca dove mettere in vetrina tutte le informazioni che ci riguardano. Esiste solo il ‘qui e ora’, ciò che racconti e accade in quel preciso istante.
Credo che Snapchat mi abbia innanzitutto portato a riflettere sul concetto di ‘flusso’. Se da un lato il Web rende i contenuti accessibili e fruibili in qualsiasi momento (pensiamo per esempio ai tutorial su YouTube), dall’altro lato la continua disponibilità di questi contenuti finisce per far calare il nostro interesse nei loro confronti. Sono sempre lì, possiamo vederli quando vogliamo.
Snapchat, come anche Instagram Stories o Facebook Stories, vive invece sul flusso continuo di immagini e video, che non restano nel tempo ma spariscono dopo 24 ore. L’introduzione di questo nuovo linguaggio mi ha portato a lavorare sempre di più sulla spontaneità e meno sulla pianificazione. A volte è meglio condividere un contenuto imperfetto dal punto di vista qualitativo ma farlo subito, piuttosto che rincorrere l’eccellenza e non agire mai”.
Saltiamo dal mondo dell’intrattenimento a quello dell’eventistica. Il Mashable Social Media Day, lo sappiamo, è semplicemente il principale evento tech & digital in Italia. Capeggiato dalla Founder Eleonora Rocca, l’evento ti ha assoldato come Content Marketing Manager. Come si struttura la strategia di comunicazione di un evento che si esaurisce fisicamente in pochissimo tempo ma deve essere raccontato online per mesi e mesi?
“Il Mashable Social Media Day Italy si esaurisce fisicamente in tre giorni, ma l’intera macchina organizzativa e comunicativa ha iniziato a muoversi già un anno prima. La fase che precede qualsiasi evento è fondamentale non solo per la mera vendita dei biglietti, ma anche per fare branding e creare la consapevolezza di quell’evento nella mente delle persone potenzialmente interessate, divulgare i suoi contenuti, raccontare cosa succede dietro le quinte, chi ci lavora dietro.
Il brand porta con sé il nome importante di Mashable e la preziosa eredità delle tre edizioni precedenti realizzate con successo dalla Founder Eleonora Rocca. Questo è il punto di partenza, a cui si aggiunge la ricerca dell’eccellenza e un posizionamento elevato rispetto agli eventi italiani a tema digitale (basti pensare che sono stati coinvolti circa 100 speaker provenienti da aziende del calibro di Google, Microsoft, Cisco, Unilever, etc. e tra gli sponsor figurano i nomi di Coca-Cola e BNL).
Costanza, consistenza e valore. Questi sono gli ingredienti della pianificazione editoriale che si è andata a intensificare con l’avvicinarsi dell’evento, attraverso la pubblicazione giornaliera media di 3 contenuti declinati su tutte le presenze online (Facebook, Instagram, Twitter e LinkedIn). Determinanti sono state, infine, le relazioni e il supporto mediatico dato dai media partner e dagli oltre 70 brand ambassador che partecipano all’evento”.
A proposito di produzione di contenuti, il piano di studi della Digital Combat Academy parla chiaro. Non solo sei docente della scuola, ma la tua lezione arriva nella settimana proprio con il modulo di Content Marketing. Come hai intenzione di strutturare la tua lezione e come pensi di distinguerla dalle ‘tradizionali’ lezioni di questo materia?
“Personalmente vedo il Content Marketing come una leva di valore. Mi spiego meglio: un business che utilizza come fattore differenziante il prezzo è un business destinato a morire nel momento in cui si presenta un altro player che gioca al prezzo ribassato. Credo che una visione a lungo termine basata sullo storytelling e la condivisione di informazioni utili e rilevanti per la propria audience di riferimento possa contribuire alla costruzione di un business più solido, proprio perché il focus è la creazione del valore per la propria audience.
Il mio obiettivo primario è insegnare agli studenti come utilizzare i contenuti per promuovere la propria professionalità o la propria attività. Ho sempre creduto che ‘si impara facendo’, per cui la mia lezione sarà molto pratica e tutto quello che condividerò è frutto della mia esperienza sul campo.
Per concludere, mi piacerebbe che tra me e gli studenti – nonché tra gli studenti stessi – si creasse una relazione che vada avanti con il tempo. Sarò a disposizione per qualsiasi confronto anche dopo la lezione, poiché credo che il miglior modo per crescere professionalmente sia percorrere questo viaggio in compagnia. Insieme”.