Social e Digital Detox: la ricerca del benessere non solo in vacanza
– Dalla rubrica di Annalisa Milani, “Il filo delle relazioni” –
Nel corso di questa rubrica ci siamo dilettati nel capire come costruire delle relazioni di valore online. Abbiamo indagato i principi alla base dei rapporti, i contesti in cui è possibile instaurare dei contatti, gli strumenti attraverso cui poter coltivare ed alimentare le relazioni e abbiamo visto, nell’ultimo articolo, l’importanza di dare il giusto peso alla connessione. Ora la domanda è: se connettersi è diventato così indispensabile, perché sentiamo sempre più l’esigenza di un periodo di Social o Digital Detox?
Le nostre abitudini digitali
Quanto spesso vi capita di prendere il telefono e controllare le mail o le notifiche di Instagram, Facebook e Tik Tok? Anche voi, appena svegli o prima di addormentarvi, date uno sguardo alla home del vostro social preferito? Oppure pubblicate un post, una foto o una storia e controllate continuamente i like, i commenti o le visualizzazioni ricevute?
Ecco, secondo le indagini condotte su Dscout, si tende a controllare lo schermo del proprio smartphone in media 2600 volte al giorno, oltre 5400 nel caso degli utenti più attivi. Ancora, secondo Deloitte, entro cinque minuti dal risveglio si è già controllato il proprio smartphone alla ricerca di messaggi, notifiche, e-mail e quant’altro. Addirittura, un giovane su due nella fascia 18-24 anni, si alzerebbe in piena notte per controllare il proprio device.
Insomma, non si è tanto lontani dalla verità quando si dice che ormai devices come smartphone, tablet o wearable sono diventati letteralmente estensioni dei nostri arti. La nostra vita è sempre più ‘onlife’, senza una chiara distinzione tra ciò che succede online e quello che succede offline, con uno stress mentale e, oserei dire anche fisico, non indifferente.
Da connessione ad evasione
Oggi più che mai, soprattutto a seguito dell’emergenza da Covid-19 che ha fatto della tecnologia e dell’interazione digitale la nostra salvezza permettendoci di lavorare, di sentire colleghi, amici e parenti lontani, di mantenere rapporti a distanza, di fare shopping e di informarci, connessione e condivisione hanno assunto caratteri di indispensabilità.
Ma la volontà di connessione e condivisione digitale portata all’eccesso ha generato in molte occasioni importanti forme di stress, ansia e destabilizzazione personale. Un sovraccarico cerebrale ed emotivo faticoso da gestire. Una condizione che vale per tutti, a prescindere dal lavoro, ma che, mi permetto di dire, vale un pò di più per tutti coloro che lavorano con il ‘mondo dell’Internet’, come ad esempio digital marketers o social media manager.
Posso capire molto bene i colleghi che ormai vivono questa simbiosi con gli strumenti digitali, quasi come fosse una missione, un dovere imprescindibile, anche a scapito della propria salute mentale e fisica. Anche io mi trovo ogni giorno, da quando mi sveglio a quando mi metto a letto, a combattere tra telefono e pc: whatsapp dei clienti, notifiche sui gruppi di lavoro, sui social (personali e dei clienti), mail da collaboratori, clienti, fornitori, partner, software e tool vari che decidono di dare problemi e così via.. potrei continuare per ore l’elenco.
È proprio in queste circostanze, quando ci si sente sopraffatti dall’urgenza di comunicare e si rubano tante ore al sonno e a se stessi, che scatta il bisogno del Social o Digital Detox!
Social e Digital Detox
Di cosa stiamo parlando? Per Social Detox si intende un allontanamento dal mondo dei social media per un periodo di tempo determinato che solitamente si attua quando ci si accorge di non riuscire più a vivere i momenti con serenità in quanto i social sono diventati una presenza troppo ingombrante o rubano troppo tempo alle interazioni reali. Mentre con il termine Digital Detox si fa riferimento ad uno step in più, ossia un abbandono progressivo di tutti quei devices che rendono schiavi di uno schermo per troppe ora al giorno, non solo i social.
Quante volte avete letto o sentito di personaggi famosi che hanno dichiarato di sentire il bisogno di ‘prendersi una pausa dal mondo del social’. Alcune volte si può trattare di moda, più che di vera consapevolezza interiore. In ogni caso, ritagliarsi del tempo lontano dalle dinamiche digitali sembra apportare molti benefici soprattutto in termini di minor ansia, stress e maggior attenzione e produttività.
È ormai chiaro che in un’epoca in cui rimanere connessi è importante sia per il lavoro che per la sfera privata, ritagliarsi dei periodi in cui disconnettersi totalmente per rilassarsi, fare ordine mentale, riprendere coscienza della propria dimensione offline, è diventato fondamentale. Addirittura sono nate agenzie turistiche, come Logout Livenow di Cagliari, specializzate nella creazione di pacchetti vacanze senza connessione: hotel, centri, locali che propongono soluzioni senza connessione (delle volte anche con prezzi scontati) per chi decide di lasciare da parte il mondo digitale per tutta la durata del suo soggiorno.
Benessere digitale in vacanza e non solo
Le ferie sono ormai vicine per tutti e, chi per un motivo chi per un altro, tutti sentiamo l’esigenza di staccare e ricaricare le energie tra mare, montagna, amici e famiglia. Ma quello che mi fa riflettere è: perché vogliamo disconnetterci? La rete moltiplica le nostre esperienze, ha aumentato la portata delle cose da fare e delle nostre relazioni ma dall’altro lato ci ha svuotati a tal punto da arrivare a volercene allontanare.
Le colleghe e i colleghi che lavorano nel digital marketing o, più in generale nella comunicazione, concorderanno con me sul fatto che, pur mettendo il cuore in quello che si fa, spesso l’impegno e lo sforzo richiesti sono enormi e lo stress, soprattutto mentale, arriva a livelli epici. In prima persona sono stata vittima di quell’obbligo non scritto per cui bisogna essere costantemente aggiornati su qualsiasi news o perennemente connessi in caso succedesse ‘qualcosa di urgente’ neanche fossi un cardiochirurgo d’emergenza.
Ma è davvero il Social o Digital Detox la soluzione giusta e necessaria? Personalmente non ne sono così sicura. Vedo questa fuga temporanea dai social o dal digitale in generale come una boccata d’ossigeno momentanea, sicuramente utile per tornare ad essere focalizzati su se stessi e le proprie relazioni ma non funzionale a cambiar rotta. Quanto può essere devastante il ritorno alla normalità? Il paragone più immediato che mi viene è quello con la ‘sindrome o depressione post-vacanza’ stile pubblicità Costa Crociere.
Il consiglio che mi sento di condividere con voi, e che proverò a mettere in pratica in prima persona, quindi è quello di puntare ad un cambiamento di paradigma. Impariamo a dire no. Impariamo a capire e decidere cosa è urgente e cosa no. Impariamo a ridurre la quantità in favore della qualità. Impariamo a bilanciarci affiancando alla ricerca del perfetto work-life balance anche il perfetto tech-life balance.